Salute/ARTICOLO

Infertilità, a Pisa il centro regionale per la salute riproduttiva maschile

Ha sede nell'Azienda Ospedaliera Universitaria a Pisa. Ecco come prevenire e combattere quella che l'OMS ha definito una malattia sociale

/ Redazione
Ven 28 Luglio, 2017

L'infertilità - secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità - è una 'malattia sociale' che interessa più del 10% della popolazione maschile, con una prevalenza crescente. Stando ai dati Istat, invece, in Italia il 20% delle coppie in età fertile ha problemi a ottenere una gravidanza. Nel 50% delle coppie la causa dell'infertilità e maschile, e in un altro 40% è presente una concausa maschile. 

Oggi in Toscana proprio per rispondere a questo problema, sia sotto il profilo della prevenzione che delle terapie, è nato il Centro di coordinamento regionale per la salute riproduttiva maschile che si trova nel reparto di andrologia dell'Azienda Ospedaliero Universitaria pisana. Compiti della nuova struttura sono quelli di coordinare e garantire collaborazione e confronto tra i diversi servizi coinvolti nella prevenzione e cura dell'infertilità maschile e del deficit erettivo. Oltre a questo l'obiettivo è quello di migliorare la comunicazione nei confronti della popolazione, soprattutto quella giovanile, per una corretta percezione del rischio e l'adozione di comportamenti che aiutino a prevenire l'infertilità.

Le cause dell'infertilità maschile sono molteplici: endocrinologiche, genetiche, autoimmunitarie, infezioni, malattie a trasmissione sessuale e ostruzione delle vie seminali. A queste, si aggiungono fattori di rischio come l'esposizione a fattori tossici ambientali, fumo, abuso di droghe e alcol, età e aumento della temperatura scrotale. Il ricorso a inseminazioni intrauterine, all'iniezione intracitoplasmatica o alla fecondazione fecondazione in vitro, consente spesso di raggiungere la gravidanza anche senza intervenire in maniera mirata sulla diagnosi e sul trattamento del fattore maschile.

Per salvaguardare la salute riproduttiva dei giovani uomini assume dunque un ruolo fondamentale la collaborazione tra il pediatra di famiglia, il medico di medicina generale e gli specialisti con competenza in materia. Da qui la necessità di affrontare in maniera sistematica il problema dell'infertilità maschile, assicurando un coordinamento regionale tra i diversi servizi coinvolti come ad esempio andrologia, biologia, citogenetica o consultori.

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