Made in Toscana/ARTICOLO

Innovazione, la Toscana non brillaE le invenzioni volano all'estero

Il Belpaese naviga al 17esimo posto su 27 paesi dell'Unione. La Toscana scivola al 145esimo posto su un totale di 190

/ Redazione
Mar 21 Gennaio, 2014
ricerca innovazione

L'Italia e la Toscana non brillano in Europa per innovazione, sperimentazione e ricerca scientifica. Sui 27 paesi dell'Unione, il Belpaese naviga al 17esimo posto, in medio-bassa classifica. Viene dopo Spagna, Cipro e Portogallo. Se invece vengono messe in fila le regioni europee, la Toscana scivola al 145esimo posto su un totale di 190. Nel 2010 era 128esima. Accade poi che nascano invenzioni sul suolo italiano che trovano le ali per diventare innovazione solo all'estero. E' questo il quadro preoccupante che salta fuori dallo studio effettuato da Unioncamere Toscana in base all'ultimo rapporto della Commissione Europea relativo alla competitività delle regioni.

In Italia non c'è nessuna regione tra i “leader dell'innovazione”: 7 regioni sono “inseguitrici”, 12 regioni sono “innovatrici moderate” e 2 sono “innovatrici modeste”. La Toscana, col suo 145° posto, è classificata come “innovatrice moderata”. Ottengono punteggi migliori Lazio, 73esima regione in Europa, Lombardia, 98esima. Seguono a distanza Piemonte al 113° posto, Provincia autonoma di Trento 120esimo, Liguria 122esimo, Emilia Romagna 133esimo e Friuli Venezia Giulia 135esimo.

L'analisi di Unioncamere mostra che la ricerca scientifica in Italia non manca. Anzi, si producono risultati “eccellenti”. Il problema è che questi non prendono piede nelle imprese perché latitano gli investimenti d'innovazione tecnologica. E pensare che il Belpaese investe oltre 8 miliardi all'anno in ricerca e sviluppo in-house: nella classifica europea e in rapporto al PIL le prime regioni italiane sono Lazio (12° posto), Emilia Romagna (72°) e Toscana (85°).

Così accade che le invenzioni fatte in Italia mettono le ali e vengono “esportate” all'estero. Con un saldo in avanzo di 217 milioni di euro, la Toscana è la quarta regione in Italia dopo Lombardia, Piemonte, Lazio per importo degli incassi della bilancia tecnologica dei pagamenti: il saldo positivo deriva dall’elevata copertura finanziaria delle transazioni per brevetti, invenzioni, know how, e soprattutto (ben il 50% degli incassi) ricerca e sviluppo industriale commissionata da imprese con sede all’estero.

Male anche il posizionamento della Toscana per il numero di imprese con innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo: 15esima tra le regioni italiane, 118esima a livello europeo. Un dato che riflette anche l'indice di specializzazione delle esportazioni di prodotti hi-tech che vede la Toscana decisamente de-specializzata (0,6 fatta 1 la media nazionale) dopo Lazio, Abruzzo (1,5), Emilia Romagna, Friuli (1,2), Lombardia, Piemonte, Marche, Puglia (1,1), Veneto e Trentino Alto Adige (0,8).

“La mancanza di ricadute diffuse della ricerca si deve soprattutto al fatto che le invenzioni trovano poche opportunità di applicazione nel made in Italy, complici gli elevati rischi dell’investimento e la mancanza di un sistema di incentivi, finanziari e non, largamente diffusi in molte regioni europee. Per trattenere il know how servono più politiche di sostegno all’imprenditorialità”, ha commentato Vasco Galgani, presidente di Unioncamere Toscana.

Su questa linea, i primi bandi sulle start-up innovative stanno migliorando la situazione: non a caso Lombardia (18%) e Toscana (11%) sono le prime due regioni per numero di start-up innovative nel settore “ricerca scientifica e sviluppo” (scienze naturali e ingegneria, biotecnologie, farmacogenomica).