Musica/ARTICOLO

Intervista ai Beyond The Garden Vincitori del Rock Contest 2014

Sono stati scelti da una giuria presieduta da Manuel Agnelli degli Afterhours, Max Collini degli Offlaga Disco Pax e da Piero Pelù

/ Costanza Baldini
Mar 16 Dicembre, 2014

“Chiamali nel pomeriggio, perchè ora sono a scuola” questo mi dice l’ufficio stampa quando chiedo il numero di telefono per intervistare i Beyond The Garden. Sì sono giovani anzi giovanissimi. D’altra parte il rock non è mai stata una questione anagrafica. Alberto, Andrea, Giacomo, Tommaso  sono i vincitori della ventiseiesima edizione del Rock Contest, concorso nazionale per band emergenti che negli ultimi anni ha scoperto gruppi come Offlaga Disco Pax, Irene Grandi, Samuel Katarro. La Giuria composta anche da Manuel Agnelli, Piero Pelù e Max Collini ha premiato le loro ritmiche a metà tra indie ed elettronica, le atmosfere glaciali e temi misticheggianti. A poche ore dalla vittoria abbiamo raggiunto il leader della band Tommaso Andorlini, questa l’intervista.

Avete vinto il Rock Contest, domanda da un milione di dollari: ve l’aspettavate?

Diciamo di no, perché noi abbiamo suonato fin dall'inizio solo per divertirci, provando a dare il meglio sul palco. Quindi la soddisfazione più grande è comunque quella di aver suonato davanti a un pubblico bellissimo. Ovviamente al secondo posto viene la soddisfazione di aver vinto un contest così importante. In conclusione non pensavamo di vincere anche se sotto, sotto, dentro, su, nel profondo la speranza c’era.

Le selezioni sono state molto lunghe. Come vi sono sembrati i gruppi in concorso al Rock Contest qust’anno?

Onestamente gli anni passati essendo ancora molto giovani non avevamo assistito a molte serate sebbene fosse una realtà molto importante nella nostra città. Era una cosa sulla bocca di tutti, conoscevamo il contest in quanto rito di iniziazione per i gruppi dell’underground fiorentino. Però abbiamo notato un altissimo livello, se una persona, un ascoltatore fosse finito per caso a una di queste serate avrebbe assistito a un livello più alto di quello della media dei concerti fiorentini. Già i gruppi erano passati da una prima selezione. Alle eliminatorie hanno partecipato 36 band su 600 di partenza, era già un bel cerchio che si era stretto e quindi da lì in poi sono stati tutti bei concerti.

La vostra performance è stata caratterizzata da un finale in cui siete scesi tra il pubblico suonando i tamburi, un gesto coraggioso, come vi è venuta questa idea?

In realtà è stato un processo lungo. Lo stacco strumentale esiste già da tempo, è uno dei primi pezzi che abbiamo fatto, basato sull’improvvisazione. All’inizio quando lo facevamo le prime volte era sopra la batteria. Poi non sappiamo bene come il tamburo si è staccato. Ci è venuta una scintilla, ci siamo detti proviamo a rendere vero questo “Beyond”, andiamo oltre, proviamo ad andare in mezzo al pubblico cercando un contatto che alla fine ci è piaciuto parecchio.

Una domanda un po’ stupida, cercando informazioni su di voi su google ho scoperto che “Beyond The Garden” è anche un cartone animato che ha per protagonisti dei cavalli. Lo sapevate? Volevo sapere com’è nato il vostro nome

(Ride molto) Allora, ti correggo perché all’inizio ci siamo cascati anche noi, invece il titolo è “Beyond Her Garden” il giardino di lei, quindi non “The”. Queste canzoni con dei pony ci hanno lasciati un po’ perplessi, in quanto eravamo completamente all’oscuro, ci siamo anche divertiti. In realtà il nostro nome è la traduzione in inglese del titolo italiano del film “Oltre il giardino” di Peter Sellers. Il titolo originale in inglese però non è Beyond The Garden (è “Being There”) quindi noi abbiamo tradotto il titolo italiano. Ci ha colpito l’idea di fondo del film, questa ambiguità tra ciò che è reale e ciò che è illusione, lo scavalcare, l’andare oltre.

Domanda di rito, voi cosa ascoltate, a chi vi ispirate?

Nei nostri iPod, mp3, spesso anche cd c’è un po’ di tutto, siamo in continua evoluzione. Tra gli ultimi ascolti ci sono sicuramente i Jungle, Alt-J, Chet Faker, Glass Animals. Ultimamente abbiamo scoperto anche qualche pezzo di Will Smith che oltre a essere un attore è anche un musicista.

Insomma avete vinto, adesso cosa vi aspettate?

Abbiamo scoperto soltanto dopo cosa ci aspettava, per esempio la registrazione di un album. Ci piacerebbe tanto. Noi è da un po’ che lavoriamo, indipendentemente da come fosse andato il contest ci stavamo preparando a fare un disco. Abbiamo un po’ di pezzi, qualcuno va finito, volevamo arrivare alle canoniche 10-12 tracce. Al momento siamo a un paio, una, forse meno. Quindi c’è ancora da lavorare. Il videoclip è molto interessante ma soprattutto il tutoraggio che ci viene concesso. Aver vinto ci permetterà di raggiungere palchi che per noi penso erano irraggiungibili, anche solo uscire da Firenze è incredibile.

Siete ancora giovanissimi, studiate tutti. Ma il più vecchio di voi quanti anni ha?

Il più vecchio 18.

Fantastico. I vostri genitori cosa vi hanno detto quando avete vinto il Rock Contest?

I nostri genitori erano al live. Una parte è rimasta fino alla fine, un’altra è andata a letto e ha visto il messaggio alle 2 e mezza. Quindi per quelli che erano presenti è stata una grande gioia e penso anche per quelli che sono stati svegliati dal messaggino. Hanno risposto con tanti complimenti. Penso che anche per loro sia stata una grande soddisfazione.

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