Cultura/ARTICOLO

Italia150: a Cecina si parla delle due giornate di Livorno

L’attaccamento ai valori democratici e mazziniani della città labronica

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Si svolgerà sabato 5 marzo alle ore 17 – ingresso libero – nella Sala delle Esposizioni della Fondazione Culturale Hermann Geiger in Corso Matteotti n. 47 a Cecina (LI), la conferenza dal titolo “I moti rivoluzionari in Toscana. 10 – 11 maggio: le due giornate di Livorno”, tenuta dal prof. Fabio Bertini, Presidente del Comitato Livornese per la Promozione dei Valori Risorgimentali, e da Damiano Leonetti giornalista di “Microstoria” e “Aquile in guerra”.
Si tratta di una delle iniziative organizzate dalla Fondazione Geiger in collaborazione con il Comune di Cecina, per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e che ha come evento di punta la mostra "1861. L'anno che fu Italia" in corso sempre nella Sala delle Esposizioni fino al 27 marzo.
Nel Risorgimento ci sono state le Cinque giornate di Milano, ma anche Livorno ha avuto le sue due giornate il 10 e 11 maggio 1849, tragiche e ricche di episodi di eroismo. La città labronica si era sempre distinta tra le varie realtà toscane dove dove più forti erano i sentimenti repubblicani e antiaustriaci. Dopo la sconfitta dell’esercito piemontese a Novara il 23 marzo dello stesso anno, la reazione dell’Austria riporta sul trono del Granducato di Toscana Leopoldo II di Asburgo-Lorena (12 aprile 1849), un fatto che segna la fine della Repubblica Toscana. Per debellare le sacche di resistenza al nuovo governo granducale, gli austriaci entrano in Toscana dai valichi dell’Appennino con un forte corpo di spedizione comandato dal Maresciallo Barone Costantino d’Aspre, e ristabiliscono velocemente l’ordine. Lucca e Pisa si arrendono senza combattere.
A Livorno, la giunta mazziniana decide una disperata quanto eroica difesa della città. Guidati dal maggiore lucchese Luigi Ghilardi, 1500 livornesi armati fortificano le porte e i bastioni della città, il Cimitero Comunale dei Lupi, il Marzocco, Forte San Pietro e la Fortezza Nuova e resistono per un giorno al cannoneggiamento austriaco. Il giorno dopo però la città capitola e gli Austriaci invadono la città e malgrado le barricate e una resistenza disperata ebbero la meglio. Nei giorni successivi seguirono centinaia di fucilazioni che colpirono i capi della resistenza che non erano riusciti ad abbandonare Livorno via mare.
La mostra "1861. L'anno che fu Italia", curata da Alessandro Schiavetti, è aperta ad ingresso libero, dal martedì alla domenica dalle 16 alle 20 fino al 27 marzo con il Patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 150 anni, della Regione Toscana e del Comune di Cecina e la collaborazione della Domus Mazziniana di Pisa, del Circolo Filatelico di Cecina e l’associazione Miles.

Per informazioni:

Fondazione Culturale Hermann Geiger
Tel. +39 0586 635011
www.fondazionegeiger.it