Dalla ricerca toscana arriva la serra galleggiante del futuro, in grado di produrre cibo senza consumo di suolo, acqua dolce o energia chimica. È Jellyfish Barge, il sistema innovativo sviluppato dallo spin off Pnat Srl e dal Dipartimento di scienze delle produzioni agroalimentari e dell'ambiente dell’Università di Firenze, diretto dal professor Stefano Mancuso che è stato presentato nei giorni scorsi nella darsena dei Navicelli a Pisa.
La struttura, costruita con materiali a basso costo, è composta da un basamento in legno di circa 70 mq che galleggia su fusti in plastica riciclati, sopra cui viene montata una serra in vetro per le coltivazioni. All'interno un moderno sistema di coltivazione idroponica garantisce un risparmio di acqua fino al 70% rispetto alle culture tradizionali.
L'acqua necessaria infatti viene fornita da dissalatori solari disposti lungo il perimetro della serra, in grado di produrre fino a 150 litri al giorno di acqua dolce e pulita da acqua salata, salmastra o inquinata.
In Jellyfish Barge il sistema di dissalazione solare replica il fenomeno naturale dell’evaporazione dell’acqua marina, in piccola scala, risucchiando l'aria umida e facendola condensare in fusti a contatto con la superficie fredda del mare. La poca energia necessaria a far funzionare le ventole e le pompe è fornita da pannelli fotovoltaici, da mini turbine eoliche e da un innovativo sistema che sfrutta il moto ondoso per produrre elettricità.
“È un manufatto d'avanguardia – spiega l'assessore all'agricoltura e foreste della Toscana, Gianni Salvadori – che abbiamo sostenuto come Regione perchè rappresenta un esempio di quello che la ricerca, una ricerca di grande livello come quella che abbiamo in Toscana, può portare in termini di innovazione, ma anche di sostenibilità e partendo da materiali di recupero. È anche questa una delle eccellenze che porteremo all'Expo 2015 di Milano."