Comprare casa è un passo importante, che per lo più non può essere effettuato in autonomia. Ed è proprio qui che entrano in gioco le banche. Per poter procedere al grande passo, i consumatori trascorrono ore ed ore a porre i mutui più vantaggiosi a confronto, così da trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze e con il tasso di interesse più conveniente.
Altroconsumo ha realizzato un’inchiesta con lo scopo di esaminare l’attuale trend del mercato dei mutui, online o diretti. La ricerca ha sorprendentemente evidenziato come la concessione di un mutuo bancario sia estremamente difficoltosa anche per chi può vantare un reddito fisso da 4 mila euro al mese, il tutto condito da pratiche scorrette nel caso in cui l’istituto opti per la concessione del finanziamento.
La situazione più delicata è ovviamente quella dei precari, che non potendo vantare posti di lavoro fissi il più delle volte si vedono negare il finanziamento: nonostante il decreto emanato dal governo Letta a fine agosto abbia autorizzato lo stanziamento di 30 milioni di euro per il 2014 e altrettanti per il 2015 – somme che andranno ad incrementare il Fondo nato per agevolare l’acquisto della prima casa – gli ultimi dati Consap rivelano come sia stato utilizzato soltanto l’1,06% del Fondo, con soli 96 mutui prima casa concessi.
Se era ipotizzabile una situazione difficoltosa per i precari, sorprendono invece e non poco le difficoltà incontrate da un collaboratore di Altroconsumo, che nonostante i 4 mila euro di reddito mensile dichiarati si è visto negare il finanziamento in più di una circostanza: per la precisione la concessione è stata rifiutata nel 26% dei casi. Il finto cliente si è recato in 155 agenzie di 10 città (Torino, Milano, Brescia, Bologna, Verona, Genova, Firenze, Roma, Napoli e Bari).
L’ inviato dall’Associazione ha chiesto in ogni agenzia un mutuo da 240 mila euro a copertura dell'80% del valore della casa (pari a 300 mila euro), ma la maggioranza degli istituti ha risposto di poter arrivare al massimo sino al 60-70%; alcuni istituti, come la Banca del Mugello Credito Cooperativo e Chianti Banca, hanno chiesto un garante, mentre gli agenti di Firenze dell'Unipol Banca non hanno neanche ricevuto il soggetto asserendo che gli appuntamenti sono “solo per chi è già cliente”.
Nel 74% dei casi in cui il collaboratore di Altroconsumo ha poi ottenuto il mutuo, gli istituti hanno adottato pratiche scorrette imponendo l’apertura di un conto corrente come condizione indispensabile per ottenere il mutuo stesso. In casi simili, ha sottolineato l’Associazione, è doveroso recarsi dall’Antitrust per segnalare la pratica scorretta e denunciare i responsabili.