E' la crisi da domanda interna quella che attanaglia la Toscana. Vanno giù consumi e investimenti, ma la recessione si attenua, i numeri non sono più da fondo del barile e c'è qualche lumicino in fondo al tunnel che è rappresentato dalla domanda estera che cresce del 5% se si esclude i metalli preziosi. Questa la fotografia scattata da Bankitalia sull'economia toscana relativa al 1° semestre 2013.
La produzione industriale è scesa del 3,4%, perdura il tonfo delle costruzioni dove tre quinti delle imprese dichiarano un calo dell'attività produttivia, le vendite al dettaglio sono cadute del 5,8%. Giù l'occupazione (-1,4%) nonostante l'uso massiccio della cassintegrazione, anche in deroga. Male il credito alle imprese con le banche che chiedono tassi sempre più alti perché non si fidano più.
Ai dati di Bankitalia si aggiungono quelli di Unioncamere sull'artigianato toscano. Nel primo semestre 2013 il fatturato ha registrato un ulteriore calo del 6%, il settore ha perso complessivamente 3113 imprese nell'ultimo anno (-2,7%) e quasi 2800 occupati, e il 6% degli imprenditori prevede di chiudere la propria attività. Ad illustrare i dati l'assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini e il presidente di Unioncamere Toscana Vasco Galgani.
Secondo Galgani, “si inizia a vedere uno spiraglio per il 2014. Preoccupa tuttavia il fatto che tre imprenditori su quattro dichiarino di non avere in programma investimenti a breve termine”. Gianfranco Simoncini ha sottolineato come “oggi più che mai la Regione sostiene il manifatturiero toscano e, in particolare, quello che punta sul binomio qualità e innovazione. Purtroppo siamo solo agli inizi di una risalita che non si prospetta facile”.
Made in Toscana/ARTICOLO
La crisi allenta la morsa Giù consumi e investimenti
Questa la fotografia scattata da Bankitalia e Unioncamere che vedono una luce in fondo al tunnel. Tutti gli indici sono negativi, ma le esportazioni vanno bene

pmi