Rallenta la caduta della produzione manifatturiera (-1,8%). Continua a calare l'occupazione (-1%). Forse la recessione sta toccando il “fondo del barile” e torna una debole speranza di crescere, anche se lentamente. E' questa la fotografia scattata dall'indagine condotta da Unioncamere e Confindustria sul secondo trimestre 2013 dell'economia regionale. L'andamento risulta meno sfavorevole rispetto al 2012, ma le principali variabili rimangono negative.
INDICATORI DI DOMANDA - Il fatturato subisce un'ulteriore diminuzione (-3,0%), anche se in termini più contenuti rispetto al trimestre precedente. Frena la crescita dell'export (+0,3%) perché diminuiscono le vendite oltreconfine del settore farmaceutico. Calano i nuovi ordinativi (-2,7%) malgrado il positivo contributo del mercato estero (+1,6%). Il portafoglio ordini delle unità locali manifatturiere toscane assicura 77 giorni di produzione, in aumento rispetto ai 66 giorni rilevati nel secondo trimestre del 2012.
INDICATORI DI OFFERTA – Si ferma la caduta dell'utilizzo degli impianti, ma arrivano segnali negativi dal fronte dell'occupazione. Si segnala una significativa riduzione delle ore di cassa integrazione (-19,4% su base annua) perché le aziende, finiti gli strumenti degli ammortizzatori sociali, hanno cominciato a licenziare.
Il presidente di Unioncamere Toscana, Vasco Galgani, cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: ''La vasta gamma dell'offerta permette alla Toscana di ri-orientare le proprie vendite sui mercati in crescita, con risultati superiori a quelle delle altre regioni esportatrici. Mai come in questo momento è fondamentale la piena condivisione degli obbiettivi attraverso un sistema di governance efficace a sostegno dell'internazionalizzazione''.
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La crisi allenta la morsa Siamo al "fondo del barile"
Questa la fotografia scattata da Unioncamere e Confindustria sull'andamento dell'economia regionale relativo al secondo trimestre 2013

pmi