5 milioni di euro per un progetto innovativo in campo sanitario: si chiama “Nevermind” e nasce dal gruppo di ricerca formato dall'Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, dal Centro di Ricerca Piaggio e dal Polo di Navacchio. Un'iniziativa che ha ottenuto le risorse dalla Commissione Europea per realizzare una maglietta hi-tech in grado di combattere la depressione.
Grazie alla sperimentazione attivivata con questa t-shirt ultratecnologia gli studiosi potranno valutare gli effetti della mindfulness, una tecnica basata sulla meditazione orientale, che è ormai affermata nel trattamento della depressione, all’interno delle terapie cognitive-comportamentali di ultima generazione. «Scopo del progetto è di riuscire a utilizzare i segnali fisiologici dell'organismo associati all'insorgenza di depressione e al suo trattamento in pazienti che hanno una patologia somatica - spiega il professor Enzo Pasquale Scilingo, coordinatore del progetto.
Così il corpo del paziente potrà "parlare" attraverso i segnali opportunamente "captati" dalla propria maglietta. «La depressione si accompagna ad una moltitudine di cambiamenti nei parametri fisiologici, cambiamenti misurabili che rappresentano uno strumento efficace per seguire il decorso della depressione e gli effetti della terapia attraverso il linguaggio del corpo - spiega il professor Pietro Pietrini, psichiatra dell'AOU pisana, responsabile della branca clinica del progetto -.
“Nevermind”, che ha in Pisa non solo il cuore scientifico e clinico, ma anche quello tecnologico - l’azienda che produce le magliette high-tech, la Smartex, ha sede infatti a Navacchio - si articola attraverso prestigiose collaborazioni italiane ed internazionali.
«Studieremo pazienti nefropatici a Pisa sempre con l’Aoup, oncologici a Torino, cardiopatici e amputati in Portogallo. Infine studieremo i comportamenti e la prevenzione del suicidio in Svezia - spiega il professor Claudio Gentili, psicologo clinico del progetto -. In questo modo, avremo un’ampia gamma di pazienti diversi e potremo tentare di definire le basi psicofisiologiche comuni e condivise delle reazioni psicologiche depressive, indipendentemente dal tipo di patologia in cui si verificano».
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