Salute/ARTICOLO

La lotta contro la violenza maschileA Firenze il primo centro italiano

E' un fenomeno sommerso. Colpisce una donna su tre in Italia. La Asl 10 lavora assieme al Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti per contrastare il problema sanitario

/ Redazione
Ven 5 Dicembre, 2014
violenza donne

E' un fenomeno nascosto. In Italia le sue caratteristiche sono sottostimate. E' la violenza fisica e psicologica. Ha costi sanitari elevatissimi. Colpisce una donna su tre, ma in generale tutte le persone indifese: bambini, disabili. La violenza avviene nel luogo più insospettabile, tra le mura domestiche, in casa, dove la protezione dovrebbe essere massima e invece succede l'irreparabile. La Asl 10 di Firenze lavora assieme alla onlus Centro di ascolto uomini maltrattanti, il primo in assoluto in Italia, per arginare il problema.

Ma come? “Facciamo dei colloqui individuali – spiega il dott. Andrea Cicogni, responsabile Asl 10 del Centro di Ascolto Uomini Malatrattanti - a cui seguono dei gruppi. Sono di tre tipi: uno iniziale in cui si danno informazioni, uno terapeutico di circa un anno, e un poi un follow up per valutare gli esiti del programma”.

Ci sono delle antenne sul territorio regionale. Sono i codici rosa dei pronto soccorso ospedalieri. Gli uomini violenti appartengono a tutte le classi sociali: avvocati, poliziotti, dipendenti pubblici, disoccupati.

Al centro di Firenze si è partiti nel 2009 con una dozzina di persone, ora sono sessanta. Le conseguenze della violenza sono pericolose: fisiche e psicologiche. “C'è un alto livello di ansia – continua Cicogni -, depressioni, somatizzazioni, disturbi post-traumatici da stress, molti tentati suicidi. E poi c'è la violenza assistita da parte di minori che porta facilmente ad una vera e propria malattia mentale”.

Il percorso da fare per curare questa malattia sanitaria è ancora lungo. Il centro di ascolto uomini maltrattanti ha trovato sostegno con un fondo da 80mila euro da parte della Regione Toscana. E' una base di partenza di contrasto alla violenza maschile a livello di Asl 10, ma è già un punto di riferimento regionale e nazionale.