Dopo il cinema, Lucca è alla ribalta del grande fumetto. Mentre "Finalmente la Felicità" trionfa nelle sale cinematografiche, nelle edicole da circa due mesi Lucca è un suggestivo set fumettistico per una emozionante storia di Dago, il fortunato personaggio creato da Robin Wood edito dall'Editoriale Aurea. La storia, ambientata in una Lucca del 1500 è iniziata nel mese di dicembre sul cartonato Aurea Comix e terminerà a febbraio. Gli autori crearono questa storia per il settimanale a fumetti Lanciostory circa dodici anni fa durante il loro soggiorno ospiti di "Lucca Comics & Games", che dedicava al "Giannizzero Nero" una imponente esposizione.
Per gli autori fu amore a prima vista: Robin Wood proveniente in taxi dall'aeroporto di Pisa trovandosi di fronte le mura illuminate (erano intorno alle 23) rifiutò di andare in albergo se prima non avesse varcato "una porta" ed essere entrato in una Lucca incantata parzialmente avvolta dalla nebbia. Al termine della frugale visita notturna l'autore affermò che finalmente aveva trovato il luogo adatto dove far compiere a Dago la sua vendetta personale nei confronti del principe Bertini, colui che con un complotto sterminò a Venezia la famiglia Renzi alla quale egli apparteneva prima di divenire Dago lo schiavo, Dago il Giannizzero Nero, Dago il Rinnegato. Della stessa influenza venne contagiato anche Carlos Gomez, tanto che nelle ore libere da impegni di manifestazione volle raccogliere una incredibile mole di documentazione storica e grafica e immortalando in migliaia di foto le bellezze della città "e numerose fisionomie di lucchesi" che ritroviamo ripassati a china in molte delle pagine dei tre volumi.
Il risultato non poteva essere che una struggente storia nella quale i lucchesi hanno la possibilità e anche l'orgoglio di riconoscersi e non solo nelle bellezze artistiche cittadine ma anche nel carattere e nell'appartenenza alla loro città. Suggestivi i numerosi scorci che Gomez ha rielaborato in ambientazione "cinquecentesca"; le Mura, via Dei Fossi, San Frediano e il Volto Santo, Piazza San Martino, Palazzo Pretorio e Piazza San Michele (ovviamente senza orologio e senza la statua del Burlamacchi, ambedue di epoca posteriore) sono senza dubbio una splendida cornice ad una delle storie più belle che la nostra città abbia mai ispirato.