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La riforma del servizio sanitario Presentazione in commissione

Il percorso di trasformazione durerà un anno. Si passa dalle 12 Asl a 3 grandi aziende sanitarie: Toscana Centro, Toscana Nord Ovest e Toscana Sud Est. L'illustrazione dell'assessore Marroni in consiglio regionale

/ Redazione
Lun 19 Gennaio, 2015
sanità

Stamani l'assessore alla salute della Regione Luigi Marroni ha illustrato alla IV commissione la proposta di legge di riforma del servizio sanitario regionale. Ecco i punti salienti. In un percorso che durerà un anno, avverrà la fusione delle attuali 12 Asl in 3 grandi aziende sanitarie, una per ciascuna Area vasta: Toscana Centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli); Toscana Nord Ovest (Massa Carrara, Versilia, Lucca, Pisa, Livorno); Toscana Sud Est (Siena, Arezzo, Grosseto).

Le attuali 12 Asl saranno commissariate. Ci sarà un commissario unico per ciascuna Area vasta. In ciascuna delle 12 Asl verrà nominato un vice-commissario, che si avvarrà di uno staff composto da professionisti del servizio sanitario regionale.

Dal 1° gennaio 2016 nasceranno 3 aziende Usl, ciascuna con un direttore di Area vasta, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia imprenditoriale, organizzativa, amministrativa e contabile.

"Un percorso complesso, che era già iniziato oltre un anno fa con il passaggio dai 3 Estav, gli Enti tecnico-amministrativi di Area vasta, all'Estar unico - ha commentato l'assessore Marroni - Un percorso che vorremmo fare con la più ampia base di partecipazione possibile, e quindi attrvaerso una concertazione con enti locali, Università, sindacati".

Marroni ha messo l'accento su tre aspetti di questa trasformazione. "La prima è una considerazione di tipo organizzativo - ha detto - L'esperienza di questi ultimi anni ci dice che l'organizzazione dei servizi sanitari ha bisogno di una base più ampia di quella aziendale; per molte attività la dimensione aziendale si sta rivelando un limite. La dimensione ideale è quella di Area vasta".

Secondo aspetto, lo scenario epidemiologico, che comporta costi sempre crescenti: "L'allungamento della vita e la continua evoluzione delle malattie croniche implicano costi sempre più alti. Ci sono nuovi farmaci e nuove tecnologie che danno speranze sempre maggiori, ma che costano sempre di più. Un solo esempio: il nuovo farmaco per l'epatite C. Nel 2015, curare con questo farmaco una parte dei pazienti toscani costerà tra i 45 e i 55 milioni, che non sono previsti in nessun bilancio... Stesso discorso per i nuovi farmaci oncologici o per quelli per la cura dell'Alzheimer".

Terzo aspetto, la riduzione delle risorse: "Sono gli effetti del Patto di stabilità, che comporta una fortissima riduzione dei finanziamenti disponibili. E la sanità rappresenta il 70-80% dei bilanci regionali. E' l'insieme di tutti questi fattori e di queste considerazioni - ha concluso l'assessore - che ci ha indotto a prendere in mano questa riforma, che era nell'aria da tempo".