Un quarto delle emissioni di anidride carbonica prodotte dall’attività umana ricade sotto l’etichetta di “agricoltura industriale”. Il calcolo si riferisce agli ultimi due secoli e getta un grosso punto interrogativo sul futuro dell’agricoltura, a fronte del riscaldamento globale. Di questo si parlerà domani, venerdì 21 maggio, nel tradizionale “Convegno di maggio” della facoltà di Agraria, che si terrà nella sede di via del Borghetto 80 a partire dalle ore 9.
L’incontro, coordinato dal professor Gianluca Brunori, partirà dalla constatazione che la moderna produzione di cibo ha un forte impatto sul cambiamento climatico globale, poiché rappresenta una fonte non secondaria di gas serra.
Per questo, scienziati e ricercatori in tutto il mondo hanno contribuito ad aumentare le conoscenze scientifiche sui processi biologici rinnovabili e sul ciclo del carbonio, cercando di rispondere alla domanda chiave che dà il titolo al convegno: “Quale agricoltura contro il riscaldamento globale?”. Anche a Pisa molti docenti della facoltà di Agraria sono impegnati da anni in ricerche mirate allo studio dei migliori sistemi di produzione agraria, sostenibili dal punto di vista ambientale e capaci di rispondere alle esigenze sia degli agricoltori che della società.