Cultura/ARTICOLO

La strage della Moby Prince apre il Festival dei Popoli

Al via al cinema Odeon di Firenze la 54esima edizione del festival di documentari più importante d'Italia con due prime assolute: "Centoquaranta. La strage dimenticata" di Lucibello e i segreti di Wikileaks raccontati dal premio oscar Alex Gibney

/ Elisabetta Vagaggini
Mar 10 Dicembre, 2013
Moby Prince
Centoquaranta - La strage dimenticata del giovane regista fiorentino Manfredi Lucibello (classe 1984) è uno dei documentari più attesi alla 54esima edizione del Festival dei Popoli. Il film è un racconto del drammatico incidente tra il traghetto Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo, accaduto 10 aprile 1991, in cui persero la vita 140 persone.

Il documentario ripercorre la vicenda nel tentativo non di confutare la verità giuridica o di cercare nuove ipotesi sull’accaduto, ma di ricostruirne la storia raccontando gli eventi e le drammatiche scoperte che si sono susseguite negli anni dopo la strage, grazie a un'approfondita ricerca di notizie e di materiale d’archivio.

I primi appelli dalla nave partirono alle 22.25 del 10 aprile del 1991, quando in televisione c'era la partita di Champions, Juventus-Barcellona. Ma la tragedia scoppiò implacabile, provocando il più grave disastro che abbia colpito la marina mercantile italiana nel secondo dopoguerra, costato la vita a 140 persone.  In pratica quasi tutti i passeggeri e i membri dell'equipaggio del traghetto Navarma diretto a Olbia. Una sola persona riuscì a salvarsi, un uomo che lavorava nel traghetto come mozzo.  Il film, straziante per la sua drammaticità, Centoquaranta. La strage dimenticata, sarà proiettato sabato 30 novembre, alle 18.00, all'Odeon, nella sezione "Panorama" la 54esima edizione del Festival dei Popoli.

Un compito gravoso, quello che si è assunto sulle proprie spalle manfredi Lucibello, oggi trentenne, appena ventisettenne quando ha cominciato a lavorare al documentario che vuole fare luce su una pagina oscura della storia d'Italia, una di quelle stragi sulle quali troppo frettolascamente si smette di indagare, per chiudere il caso. Proprio per questo un film imperdibile del festival e di uno dei più attesi della "50 Giorni", la dimostrazione di come il documentario oggi sia un genere sempre più importante per la sua funzione di inchiesta e approfondimento su temi scomodi.

La giornata proseguirà alle 21.30 con il documentario "We Steal Secrets: The Story of Wikileaks" del regista Oscar Alex Gibney autore di importanti documentari come "Enron L'economia della truffa" e "Taxi to the Dark Side" sui prigionieri a Guantanamo dopo l'11 settembre vincitore dell'Oscar nel 2008. Il documentario ospitato a Firenze ricostruisce con accuratezza giornalistica, la storia del controverso portale www.wikileaks.org fondato dell’enigmatico Julian Assange. WikiLeaks riceve in modo anonimo, grazie a un dropbox protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto di Stato, militare, industriale, bancario e poi li pubblica sul sito. Il film segue la controversa parabola di Assange in parallelo con le vicende di Bradley Manning, militare dalla carriera brillante, che ha trafugato centinaia di migliaia di documenti dai server militari e diplomatici americani e per questo è stato accusato di reati contro la sicurezza nazionale USA.

Attualmente Julian Assange si trova ancora recluso in una suite dell'ambasciata dell'Equador che gli ha concesso asilo politico. Assange è accusato di violenza sessuale in Svezia e rischia la pena di morte in USA dove è ricercato per spionaggio. Nonostante la Gran Bretagna abbia chiesto l'estradizione di Julian Assange in Svezia l'ambasciatore equadoregno ha, per adesso, sempre fatto scudo intorno al fondatore di Wikileaks.

Per informazioni: www.festivaldeipopoli.org