Enogastronomia/ARTICOLO

La terra del Gallo Nero Viaggio nel Chianti Classico

La storia e le tradizioni di uno dei vini più conosciuti e diffusi in tutto il mondo da scoprire e assaporare

/ Katia Boccanera
Mer 8 Gennaio, 2014
Chianti Classico

È conosciuto in tutto il mondo, il Chianti Classico DOCG è nel top delle classifiche internazionali dei vini più apprezzati e più venduti.

I suoi 7000 ettari di vigneti si estendono nella zona tra Firenze e Siena, una terra di robuste tradizioni gastronomiche, che abbracciano la cucina contadina, unita alla più pregiata carne di chianina e alla grande varietà dei salumi di maiale, di cinta senese e di cinghiale.

Tra borghi e castelli che custodiscono tesori artistici oltre che enogastronomici, la Strada del Vino e dell’Olio Chianti Classico ha il suo asse portante nella via Chiantigiana.

È un vero e proprio viaggio nel gusto quello che le cantine e le osterie regalano ogni giorno. Attraverso visite guidate, degustazioni di vini, olio, salumi e piatti tipici si rivela l’autentica cucina chiantigiana.

Da Greve in Chianti a Castelnuovo Berardenga, da Gaiole e Castellina a San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa, da Radda in Chianti a Barberino Val d’Elsa e Poggibonsi, il prodotto principe è il Vino Chianti Classico DOCG, ottenuto con almeno l’80% di uva Sangiovese e con l’eventuale aggiunta di altri vitigni a bacca rossa, tra cui il Canaiolo e il Colorino, come detta il Disciplinare.

Marchio storico del Chianti Classico è il Gallo Nero, che Giorgio Vasari dipinse sul soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, proprio come allegoria del Chianti.

La leggenda legata a questo simbolo affonda le sue radici nell’antica rivalità tra le città di Siena e Firenze, le quali trovarono una soluzione non sanguinosa per definire i loro confini. La prova fu affidata a due cavalieri, che avrebbero fissato il confine nel punto dove si sarebbero incontrati partendo uno da Firenze e l’altro da Siena, all’alba, al canto del gallo.

I senesi allevarono un gallo bianco, nutrendolo abbondantemente, mentre i fiorentini addestrarono un gallo nero, tenendolo quasi a digiuno. Il giorno della gara, il gallo fiorentino, affamato, cominciò a cantare prima che facesse giorno e il cavaliere si mise in marcia prima del suo rivale senese, percorrendo più strada.

Fu così che quasi tutto il territorio del Chianti venne annesso alla Repubblica fiorentina e con la nascita del Consorzio del Chianti Classico, in tempi molto più recenti, diventa l’emblema di un prodotto di alto livello e di origine controllata e garantita.

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