Mercoledì 2 luglio sono atterrati all'aeroporto Galileo Galilei di Pisa 155 immigrati. Sono arrivati in Toscana con un volo speciale proveniente dalla Sicilia. Le Prefetture e i Comuni stanno individuando le strutture di accoglienza dove alloggiarli. 46 persone sono destinate alla provincia di Firenze, 19 vanno in provincia di Grosseto, 20 in Provincia di Pistoia. Altre persone saranno accolte nella provincia di Prato, 18 nella provincia di Siena, 12 nella provincia di Pisa, 12 nella provincia di Massa e 8 nella provincia di Lucca.
Sono uomini, donne e bambini che scappano da situazioni di estremo disagio, in fuga da guerre, persecuzioni, fame e povertà. Se rimanessero nei paesi di origine, sarebbe molto alto il rischio di venire ammazzati o di finire tra gli stenti la loro breve vita.
Il loro punto di partenza sono le coste del Nord Africa. Salgono su barconi fatiscenti pronti a morire nella speranza di sbarcare in Europa vista come Eldorado o come ultima spiaggia. E' notizia di ieri la tragica scoperta di 45 morti asfissiati dentro la stiva di una barca.
I numeri di questa emergenza umanitaria sono impressionanti. Lo scorso fine settimana sono arrivati sulle coste della Sicilia ben 5mila migranti. Se ne contano 61mila dall’inizio dell'anno.
A Firenze la Prefettura di Firenze ha appena aperto un bando di gara, accessibile dal sito web dell’ufficio territoriale fiorentino del Governo, rivolto a comunità, enti preposti e strutture alberghiere convenzionate per appaltare i servizi di prima accoglienza ai migranti che arrivano in città e provincia. Altre Prefetture sparse per l'Italia stanno facendo altrettanto."
"Le previsioni per i prossimi giorni sono di altri 550 migranti in arrivo in Toscana". Lo ha detto, spiega una nota, il vicepresidente della Regione, con delega al sociale, Stefania Saccardi ai microfoni Lady Radio. "Stiamo tentando di mettere in piedi un piano insieme ad amministrazioni comunali e prefetture - ha spiegato Saccardi - ma continuando così, in considerazione delle emergenze abitative che ci sono, non siamo in grado di offrire una soluzione dignitosa e che spinga all'integrazione".