Tra i vari ostacoli che le famiglie devono affrontare, certamente la gestione dei propri risparmi ha aspetto prioritario; così i piccoli risparmiatori continuano a premiare la pratica del confronto fra i conti correnti, alla ricerca del deposito più conveniente che permetta di risparmiare e ridurre le spese. Ulteriori difficoltà da segnalare, poi, sono quelle relative alla sempre più fitta rete di controllo da parte delle autorità competenti in termini di fiscalità. Il conto corrente è una voce fondamentale nel calcolo del reddito famigliare e una gestione accorta dello stesso diventa fondamentale per non incappare in leggerezze che possano creare ambiguità. I comuni percorrono sempre più la strada della lotta all’evasione fiscale, per ridurre quanto più possibile le spese dovute alle frodi e introdurre nuove entrate in cassa.
Dall’ultimo bilancio reso noto dall’Agenzia delle Entrate, a partire dal 2009 sono giunte oltre 66.000 segnalazioni di dichiarazioni mendaci o errate, che hanno portato all’accertamento di circa 226 milioni di euro di tributi. Le nuove disposizioni di controllo approvate dall’Agenzia delle Entrate poggiano su una maggior targetizzazione dei controlli per categorie di consumatori e diversificare le modalità di intervento per ogni categoria.
Le segnalazioni sono inoltrate direttamente dai Comuni all’Agenzia delle Entrate e quest’ultima fa scattare le attività di verifica secondo l’iter stabilito. Ciò consente di monitorare in maniera più circostanziata i flussi di segnalazione a livello territoriale, evidenziando una volta di più come l’Italia sia un Paese spaccato, per nulla uniforme e che registra comportamenti e culture del tutto differenti e dissimili.
La Regione Toscana è una delle più virtuose nella lotta all’evasione, assieme a Veneto, Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e Umbria, tutte regioni del centro – nord, a evidenziare le macrodifferenze culturali all’interno del Sistema Italia.
Che la Toscana sia fra le regioni più attive nella lotta all’evasione non sorprende, dato che la stessa lotta è figlia di un nuovo orientamento sulla questione basato sulla tolleranza zero e che è stato sancito con il nuovo Sistema integrato di contrasto all'evasione fiscale, una serie di decreti della Giunta Regionale approvati fra il 2012 e il 2014 per incentivare la lotta ai frodatori.
In generale, la delega al controllo ai Comuni ha dato nuova linfa alla lotta, un po’ perché ha reso più semplice il controllo, demandato a realtà più vicine al territorio, un po’ perché gli stessi comuni sono soggetti più motivati a perpetrare la battaglia, bisognosi come sono di reperire nuove liquidità.
Attenzione però a non esasperare la situazione. Lo Stato è in deficit e vara il redditometro per aumentare la morsa sulla cittadinanza; i comuni sono in deficit e il loro salasso può trovare compensazione con un atteggiamento più vigile sugli evasori; le famiglie sono in deficit, ma senza armi a disposizioni né altri soggetti al di sotto su cui avvalersi.