Ancora una volta la Toscana sarà la Casa del Cinema di qualità. Ad affermarlo è l'assessore alla cultura della Regione, Monica Barni, intervenuta il 13 ottobre nel corso della conferenza stampa della 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze. La nona edizione del carosello di festival internazionali che ogni anno organizza all'Odeon di Firenze Fondazione Sistema Toscana, aprirà di nuovo il sipario il prossimo 29 ottobre, con France Odeon. Come sempre, al festival diretto da Francesco Ranieri Martinotti, ospiti da tappeto rosso, come il Premio Oscar Michel Hazanavicius, i regista Philippe Garrel, al quale sarà dedicata una retrospettiva, e il figlio Louis Garrel, giovane e già acclamata star internazionale.
Ma se da una parte c'è lo spettacolo e l'intrattenimento, il cinema che fa sognare, dall'altra la 50 Giorni propone momenti riflessione su temi sociali di grande attualità. In programma a France Odeon anche il film Fatima, di Philippe Faucon, che racconta della dura vita di una donna magrebina arrivata in Francia negli anni ‘90, dove vive separata dal marito, con due figlie adolescenti da crescere, emblema del difficile processo di integrazione in Europa per gli immigrati di prima e di seconda generazione. Il film che introduce la tematica alla quale idealmente la 50 Giorni è dedicata: “Essere Umani”: conoscere, includere, battersi per i diritti delle persone e per il rispetto del popolo dei migranti e profughi.
I “popoli” raccontati dalla 50 Giorni sono tanti. Sono quelli che da 56 edizioni sono protagonisti dei documentari del Festival dei Popoli (27 novembre – 4 dicembre), che quest’anno punta la sua lente d’ingrandimento sul cinema del polacco Wojciech Staron e della filmmaker peruviana Mary Jimenez; sono quelli rappresentati dai film etnomusicali di Immagini e Suoni del Mondo (2 – 4 novembre), che con il documentario Midsummer Night’s Tango andrà ad indagare se è vero che il ballo più popolare in Argentina ha origini finlandesi; Finlandesi raccontati tra tradizione e innovazione da Una Finestra sul Nord (11 – 13 dicembre), mentre il River to River (5 – 10 dicembre) continuerà il viaggio nell’India di oggi, nei suoi fermenti culturali, anche con la prima edizione della Indian Video Art; sono le donne che lottano nel mondo per affermare ancora oggi, nel 2015, i propri diritti, specie in quei Paesi che sono stati di recente protagonisti delle cosiddette “primavere arabe”, come descritto dal film della regista tunisina Kaouther Ben Hania, Le Challat de Tunis, ospite del Festival internazionale di Cinema e Donne (5 – 10 novembre), che va a indagare sulla realtà delle donne nel “dopo rivoluzione”; sono le persone LGBT, protagoniste del Florence Queer Festival (11 – 17 novembre), che con il film Fassbinder. Lieben ohne zu fordern, del danese Christian Braad Thomsen, ripercorrerà la vita di uno dei più controversi registi tedeschi; sono i volti dei giovani artisti contemporanei, della street art, della sperimentazione e dei grandi musei internazionali, raccontati da Lo Schermo dell’Arte Film Festival (18 – 22 novembre) che ospita due esponenti delle moving images, Martial Raysse e Runa Islam; sono le migliaia di spettatori americani, russi e internazionali che, grazie al Premio N.I.C.E. Città di Firenze (13 dicembre) guardano e premiano il miglior film italiano.
Per la prima volta alla 50 Giorni, Il Cinema Ritrovato: un viaggio nella memoria del Cinema, con una quattro giorni, dal 23 al 26 novembre, dedicata ai grandi classici in versione restaurata, in collaborazione con la Cineteca di Bologna.