Un trend in crescita quello dell’acquacoltura, uno di quelli che presenta ancora maggiori potenzialità di espansione. Specialmente in una terra come la Toscana, dotata di chilometri di costa e di un folto arcipelago.
Eppure negli ultimi anni questo settore è rimasto penalizzato da globalizzazione, crisi economica, competizione intracomunitaria.
In questo contesto generale, il contributo della ricerca scientifica assume un ruolo cruciale. Infatti, solo se questa è in grado di porsi al fianco del mondo produttivo, stimolandone l’innovazione e trovando soluzioni pratiche alle problematiche di allevamento in maniera più efficiente di quanto non abbia fatto in passato, l’intero settore potrà tornare a livelli di efficienza produttiva e competitività del tutto in linea con le peculiari potenzialità tecniche, professionali nonché ambientali, che lo contraddistinguono.
Se ne parla a PisAqua, giovedì e venerdì prossimi, in Aula Magna Facoltà di Medicina Veterinaria (Viale delle Piagge, 2).
Credendo fortemente in questo approccio e riconoscendo nel territorio toscano un ambiente ideale per lo sviluppo “ecosostenibile” di questa attività, la Regione Toscana attraverso l’ARSIA e gli istituti di ricerca italiani, tra cui la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Pisa, hanno investito risorse finanziarie e umane per sviluppare la ricerca in acquacoltura, promuovendo e partecipando a progetti di ricerca in stretta collaborazione con le imprese del settore.
Con questa iniziativa, l’ARSIA e l’Università di Pisa intendono promuovere il confronto fra il mondo della ricerca e le imprese, coinvolgendo tutti gli stakeholder del settore (consumatori inclusi), consapevoli anche dell’importanza che questo settore sta sempre più assumendo sia a livello della regione toscana, che nazionale ed europeo.
Innovazione/ARTICOLO
L’allevamento? Lungo la costa, in mare
Il 6 e 7 maggio a Pisa si parla di acquacoltura, uno dei settori più promettenti nella produzione di animali, specialmente per la Toscana

marina di pisa