E' stata inaugurata lunedì 8 luglio la mostra L’Anima e la Materia, la più grande in Italia di Zhang Huan, artista cinese tra i più interessanti della scena contemporanea internazionale. L’esposizione sarà ospitata dall'8 luglio al 13 ottobre in due dei luoghi simbolo della città, Palazzo Vecchio e Forte Belvedere.
Affascinato dall’arte dei grandi maestri del nostro passato come Donatello, Michelangelo, Vasari che a suo tempo celebrarono le vicende politiche e il mecenatismo della Repubblica Fiorentina e dei Medici, Zhang crea un percorso espositivo inedito che mira ad un proficuo dialogo tra tradizione e sperimentazione, tra realtà terrena e spiritualità. L’Anima e la Materia mette a confronto la cultura storica con quella contemporanea, operando sul doppio binario dell’iconografia cinese ed occidentale.
"Ho incontrato il sindaco Renzi - ha detto Huan nel corso della conferenza stampa di presentazione della mostra - e mi ha detto: non possiamo vivere solo di storia. Dobbiamo sviluppare la nostra capacità di parlare il linguaggio della contemporaneità e di guardare al futuro. Ebbene, penso che Firenze ci sia riuscita".
La mostra sancisce anche riapertura di Forte Belvedere, chiuso da anni dopo la tragica morte di due giovani - Luca Raso e Veronica Locatelli - e torna ad essere simbolo del contemporaneo a Firenze, dopo aver ospitato in passato artisti come Henry Moore, Fausto Melotti, Mimmo Paladino, Mario Merz, Giuseppe Penone, Anish Kapoor e Folon.
«Le enormi ma caduche statue di Zhang Huan – sottolinea Sergio Givone, Assessore alla Cultura del Comune che ha sposato il progetto sin dall’inizio – guarderanno per tutta l’estate Firenze dall’alto del Forte Belvedere, monumentale bastione che finalmente riaprirà alla città riconsegnandole uno dei suoi più bei panorami. La gioia per questo evento mette in evidenza anche un’anima meno nota ma non per questo meno importante della città: quella contemporanea. Firenze non è solo uno scrigno rinascimentale ma un cuore pulsante dove convivono eterogenee realtà che promuovono e creano arte contemporanea. Una mostra di un artista come Huan - in un luogo così prestigioso - servirà a dare piena luce anche a questo lato di Firenze magari meno conosciuto. Non solo: ospitare le opere di un artista che viene dall’altra parte del mondo, la Cina, sigilla l’idea e la realtà di una città aperta al mondo e in particolare all’Oriente, alla sua arte e alla sua spiritualità. Le statue di Huan sono brevi come il tempo di una mostra, colossi di cenere destinati a disfarsi al vento. L’auspicio è che la riapertura del Forte Belvedere e quanto esso rappresenta per Firenze siano di ben più lunga durata».
La mostra promossa dal Comune di Firenze in partnership con Il Gioco del Lotto, sviluppata su progetto espositivo dell’Assessorato alla Cultura e alla Contemporaneità, è ideata e a cura di Olivia Turchi, si avvale della direzione artistica dello storico dell’arte Sergio Risaliti, dell’organizzazione di Once – Extraordinary Events ed è realizzata anche grazie al contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
LA MOSTRA.
L’Anima e la Materia raccoglie alcuni dei lavori più significativi dell’ultima produzione dell’artista. Nel percorso espositivo di Palazzo Vecchio particolare importanza ha Confucius (2013), collocato nel Salone dei Cinquecento, una statua realizzata in marmo bianco di Carrara, usato per la prima volta da Zhang Huan in omaggio alla tradizione della grande scultura rinascimentale. Donata dall’artista al Comune di Firenze in occasione dell’inaugurazione della mostra, l’opera, pensata appositamente per il luogo, si mette in relazione con i temi iconografici della Sala, facendo dialogare il valore simbolico rappresentato dalla figura morale di Confucio con quello politico e sociale del contesto in cui si colloca. L’esposizione prosegue nella Sala degli Elementi con Florence Buddha, un’opera in cenere compattata realizzata nel 2012. Sculture nate dall’incontro con Firenze vengono poi accostate con la storia contemporanea della Cina: nella Sala dell’Udienza troveremo una selezione di Ash Sculpture provenienti direttamente dallo studio di Shanghai, realizzate con uno dei materiali preferiti dall’artista, la cenere. Ash Army no.11 (2007), Ash Portrait No.14 (2007), Ash Sun Yat Sen (2008), Ash Liu Hulan (2008) sono soldati, padri della patria e persone consacrate dalla storia come eroi, riprodotti grazie all’uso della cenere, che nelle mani dell’artista acquisisce diversi e molteplici significati. L’uso della cenere è una pratica fondamentale della spiritualità cinese e per l’artista ha una forte valenza simbolica che rimanda “alle memorie collettive e ai desideri dei devoti” per i quali bruciare l’incenso è un rituale mistico.