Cultura/ARTICOLO

L'arte contro il femminicidio Scarpe rosse a Torano

Il borgo vicino Carrara ospita all'interno della sua rassegna di culturale una grande installazione per dire no alla violenza sulle donne e invita tutte a contribuire.

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
“Torano Notte e Giorno” dice no al femminicidio e invita le donne, tutte le donne, a lasciare le proprie scarpe di colore rosso, di qualsiasi tipo, sulla ripida scalinata che porta alla piccola chiesa del paese. E’ iniziata la lenta processione di ragazze e donne di tutte le età che hanno “raccolto” il messaggio lanciato dagli organizzatori della rassegna di arte di Torano, il borgo vicino Carrara che fino al 13 agosto diventa una galleria surreale e fuori dal tempo per una trentina di artisti.

Le prime paia di scarpe sono state già “abbandonate” sulla scalinata
in queste ore insieme alla paura di essere prede e bersaglio della brutalità maschile nell’anno forse più nero della nostra storia recente dove in 6 mesi sono state uccise 81 donne. Un messaggio che diventa ancora più forte e vicino alla nostra quotidianità dopo l’omicidio folle di Cristina Biagi, la donna, madre di due bambini, raggiunta sul posto di lavoro educcisa in una calda domenica d’agosto a Marina di Massa dall’ex marito geloso.

“Ottantuno donne sono state barbaramente uccise negli ultimi sei mesi e questo basta per dire che siamo di fronte ad una emergenza sociale; – spiega Emma Castè Direttore Artistico dell’Associazione Mar-Ble che organizza in collaborazione con il Comitato Pro-Torano e Luigi Massari la rassegna – spero che troveremo nella scalinata, a fianco delle scarpe delle donne che aderiranno alla nostra iniziativa, anche quelle di uomini, padri di famiglia e fidanzati. In quest’opera collettiva tutti possono diventare artisti e protagonisti del messaggio che vogliamo lanciare. Ogni paio di scarpe lo rafforza”.

Insieme alle scarpe rosse simbolo universale della lotta al femminicidio, gli abitanti di Torano hanno steso dei drappi rossi. “Ciò che resta”, questo il nome dell’installazione, è un’opera collettiva in continuo mutamento. L’installazione sul femminicidio coincide purtroppo – ci tengono a precisare gli organizzatori – con il brutto fatto di cronaca di Marina di Massa e culminerà l’8 agosto con una singolare e particolare performance che avrà come palcoscenico proprio la ripida scalinata che porta nel cuore della borgata di Torano. Ci saranno attori, un musicista, una voce quasi silenziosa: Francesca incontrerà Dante all’Inferno.

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