Enogastronomia/ARTICOLO

Laudemio: il re dell'olio toscano alla conquista del mondo

Sono 21 le aziende agricole toscane che producono questo extravergine di altissima qualità: 800 quintali all'anno che vengono venduti soprattutto all'estero

/ Ilaria Giannini
Ven 21 Marzo, 2014

Nel Medioevo il laudemio era la parte migliore del raccolto, che veniva riservata ai nobili: oggi è il più pregiato degli extravergine toscani, coltivato e prodotto secondo regole rigorose. Il Consorzio del Laudemio, nato negli anni Ottanta, raggruppa 21 aziende agricole tra Firenze, Siena e Arezzo, che producono l’olio di altissima qualità: 800 quintali di media all’anno, per un totale di 150mila bottiglie che vengono vendute in tutto il mondo.

Sì perché il 70% della produzione del Laudemio viene acquistata all’estero, soprattutto in Giappone e negli Stati Uniti: un forte posizionamento sui mercati internazionali che ha consentito a questa eccellenza agroalimentare della Toscana di reggere bene anche alla crisi, continuando a crescere anche negli ultimi anni.

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Ma come si riconosce il Laudemio? Innanzitutto dal colore, verde intenso, poi dal sapore, intenso e deciso, indimenticabile. A decidere se l’extravergine è degno di diventare Laudemio è un panel di assaggiatori selezionatissimi del Consorzio, che testano tre volte all’anno i campioni delle aziende.

Tra i produttori associati troviamo un marchio storico come quello dei Marchesi de’ Frescobaldi, che coltivano 230 ettari di oliveti nelle loro tenute sulle colline del Chianti, come il castello di Nipozzano, ma anche aziende agricole più giovani come la Fattoria di San Michele a Torri, a Scandicci: una meravigliosa struttura di origine medievale dove si produce vino, olio, miele e salumi di cinta, tutti rigorosamente biologici.