Cultura/ARTICOLO

Le opere d’arte dei musei fiorentini come le star di Hollywood

Scopri la nostra classifica immaginaria dei cinque “sex symbol” dell’arte toscana

/ Costanza Baldini
Mer 4 Marzo, 2015
David

[it_gallery]

Per  gioco ci siamo inventati una classifica tutta immaginaria alla scoperta delle “bellezze” maschili conservate nei musei fiorentini. Cinque veri e propri “latin lover” rigorosamente made in tuscany che non hanno niente da invidiare agli attori del cinema americano.

Per cominciare non può che esserci ovviamente lui. L’unico, incontrastabile David di Michelangelo, recentemente scelto anche come testimonial dell’Expo 2015. Il ricciolo ribelle, l’espressione imbronciata  e il fisico statuario lo posizionano al primo posto della nostra classifica. Il David ci ricorda molto Brad Pitt, milioni di turisti ogni anno giungono da ogni parte del mondo solo per ammirarlo all’interno della Galleria dell’Accademia di Firenze, dove regna incontrastato, sovrano del musei fiorentini.

Secondo posto per Giovanni dalle bande nere al secolo Giovanni de’ Medici, la somiglianza con Vincent Cassel è lampante. Il condottiero toscano è stato spesso portato sul grande schermo anche da Vittorio Gassman nel film del 1956 di Sergio Grieco e recentemente nel 2001 anche da Ermanno Olmi. Al Museo Stibbert di Firenze è conservata la sua scintillante armatura che lo difese in più occasioni dall’attacco dei nemici sul campo di battaglia.

Al terzo posto vince la medaglia del “bel tenebrosoSalvator Rosa. Il pittore vissuto nel ‘600 è un vero e proprio Johnny Depp ante-litteram. Il suo ritratto è conservato insieme a quello di moltissimi altri artisti nella Galleria Palatina, il passaggio che una volta collegava gli Uffizi con Palazzo Pitti.

Quarto posto per Cosimo I de’ Medici e il suo fascino alla Ryan Gosling. Il primo Granduca di Toscana è stato ritratto moltissime volte. Mi limito a segnalarvi il bel ritratto del Bronzino conservato agli Uffizi.

L’Oceano realizzato da Giambologna per il giardino di Boboli ma il cui originale adesso si trova al Museo del Bargello sfoggia una barba molto alla moda che farebbe invidia a uno degli hipster che affollano gli aperitivi radical chic della scena fiorentina. Il suo possente fascino maturo ci ricorda moltissimo Russel Crowe chissà se Darren Aronofsky si è ispirato a questa virile scultura nella realizzazione del film “Noah”.