Una grande mostra dedicata a uno degli artisti della fotografia più importanti a livello internazionale, David LaChapelle, divenuto leggendario per la sua stravaganza e la sua originalità, sarà esposta al Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art dal 29 giugno al 4 novembre.
Riuniti 53 scatti del geniale fotografo, che racconteranno il percorso antologico della sua produzione attraverso dieci sezioni.
La prima è Star System, che esplica come l’immagine pubblica di un personaggio famoso non solo si sovrapponga alla sua vera identità, ma ne condizioni pesantemente il rapporto con le persone e con le cose in ogni momento della sua vita.
LaChapelle, nella serie dedicata alle persone note provenienti dal mondo della musica, della moda e del cinema, accende i riflettori su vizi, passioni e fobie di artisti che non possono più permettersi di avere una vita privata. Pose ammiccanti ed esibizioni giocose mescolano sensualità, ironia e gusto kitsch.
Come in Elton John: Egg on His face dove la star, in un’ambientazione particolarmente umile, ha le uova della sua colazione sugli occhi, mentre mantiene una postura solenne, mentre in Lady Gaga: Metropolis, la cantante sembra essere la protagonista di uno spot pubblicitario per un concerto su un altro pianeta e invece nell’opera dedicata a Paris Hilton, la sua esplosiva bellezza esaltata da luci teatrali e dai fumi tipici di un concerto rock ricorda che tutto ha un prezzo.
La seconda serie intitolata Deluge è un monito a una società diventata vittima delle sue stesse regole, imprigionata dalle consuetudini non scritte che devono essere rispettate da coloro che cercano di ritagliarsi un effimero posto al sole. Da questo concetto della realtà, scaturisce un lavoro come Cathedral, dove un gruppo di persone di età differenti pregano dentro una chiesa immersa nell’acqua. Una vera e propria “neo-Apocalisse”, dove l’acqua – simbolo di sorgente di vita e centro di rigenerazione – mina la solennità dei luoghi sacri dello sfarzo e purifica la società dai vizi. Questa serie nasce dallo studio di LaChapelle della Cappella Sistina, che porterà l’artista ad accentuare il suo approccio pop e a rivedere, in chiave contemporanea – oltre ad alcune scene del capolavoro di Michelangelo –alcuni momenti fondamentali dell’arte del passato.
Ai fiori è dedicata la terza serie Earth laughs in Flowers, un interessante percorso che arriva dalla conoscenza dei grandi maestri del passato. Il titolo è tratto dal poema Hamatreya di Ralph Waldo Emerson, in cui i fiori corrispondono alla risata della terra contro l’arroganza, l’ignoranza e la prepotenza degli esseri umani.
Nella quarta serie After the Pop e nella quinta serie Destruction and Disaster i riferimenti iconografici con Warhol sono espliciti, ma l’esito del lavoro è più ironico e cerebrale, con modelle che in modo surreale fuoriescono – illese e tristemente bellissime – da scenari completamente distrutti, incendi, crolli e calamità naturali.
La sesta serie Excess propone ossessioni ed eccessi sessuali ad appannaggio di persone che, almeno in apparenza, sono assolutamente normali. LaChapelle mette in scena fantasie erotiche, voyeurismi, esibizionismi, feticismo, attitudini sadiche, masochiste e bondage evidenziando come questo tipo di eccessi siano legati al desiderio di auto-affermazione di ogni persona, unito a un piacere cerebrale non necessario.
Plastic People è la settima serie di foto che riprende la questione dello stereotipo fisico, di un tipo di bellezza che va raggiunta ad ogni costo perché è la società che lo richiede. Ne scaturiscono da una parte corpi gonfiati dal body building, dall’altra l’utilizzo sistematico della chirurgia plastica per ritocchi invasivi – spesso ciò che viene considerato bello si trasforma in ridicolo e grottesco – che degenera in una sindrome ossessiva. Le muse ideali di LaChapelle diventeranno Pamela Anderson, Courtney Love e Amanda Lepore. Corpi dai tratti ampiamente deformati, violati, quasi disumani.
L’ottava serie Dream evokes Surrealism, oltre ad essere legata all’universo della cosciente illusione, ha molti riferimenti e citazioni letterarie: ad esempio nell’opera Kirsten Dunst: Bell Jar la figura in posa dentro una campana di vetro è l’attrice Kirsten Dunst, protagonista del film "Il giardino delle vergini suicide", diretto nel 1999 da Sofia Coppola e tratto dal romanzo di Jeffrey Eugenides.
La nona serie Art References presenta Birth of Venus, ispirata alla Nascita di Venere del Botticelli. L’opera è proposta da LaChapelle come un regale simbolo d’amore, un sentimento puro, lontano dal materialismo, con un’ironica conchiglia all’altezza del pube invece dei lunghi capelli biondi utilizzati dall’artista fiorentino.
Anche lo scatto intitolato Angelina Jolie: Lusty Spring si ispira a un’opera antica: l’Estasi di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini, tra le opere più importanti del Barocco. La foto raffigura il momento della transverberazione, attimo in cui Dio prende il cuore della Santa. Nell’opera dell’artista italiano, il volto è dolcissimo, rivolto al cielo, gli occhi e le labbra socchiusi. Nello scatto di LaChapelle, il corpo raccolto e teso è celato mentre il viso rivolto verso l’alto con la bocca aperta e gli occhi chiusi rivela uno stato di grazia, un’estasi che coinvolge, anche in questo caso, più l’anima e il cuore che il corpo.
Per informazioni: www.luccamuseum.com/
Cultura/ARTICOLO
Le star ritratte da LaChapelle in mostra a Lucca
Dal 29 giugno al 4 novembre gli scatti provocatori dell'artista al Lucca Center of Contemporary Art

ANGELINA LUSTY SPRING – LaChapelle