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Legambiente, Ecosistema Scuola: Firenze tra le prime città in Italia

Ottimi risultati per le buone pratiche ma quel che preoccupa è il rinnovamento delle patrimonio edilizio della scuola, buona la percentuale delle aree verdi e  quella per l'utilizzo di cibi bio nelle mense

/ Redazione
Sab 19 Dicembre, 2015

Il patrimonio immobiliare scolastico della Toscana risulta mediamente più vetusto della media nazionale con solo il 4,5% edificato tra il 2001 e il 2014. Ciò nonostante 2,2% risulta costruito secondo criteri di bioedilizia, contro lo 0,6% della media nazionale. Sopra la media anche gli edifici costruiti secondo criteri antisismici, 9,2% contro l 8,7%, oltre a quelli in cui è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, 48,8% contro il 25,1%. Questi sono solo alcuni dei dati emersi dalla fotografia del Rapporto sull'Ecosistema Scuola di Legambiente, basato sull'anno 2014 che ha analizzato anche le componenti legate a sostenibilità, mobilità, servizi scolastici. Una classifica dove ritroviamo Firenze (14º in classifica generale) ma prima a livello nazionale tra le grandi città, seguita da Livorno (20º), Arezzo (20º), Siena (23º), Pistoia (39º), Massa (48º), Grosseto (65º), Lucca (72º), Pisa (75º), città quasi tutte a metà e fine classifica. 

"La “buona scuola” ha bisogno di un cambiamento vero - spiega Legambiente in una nota - I primi timidi passi avanti arrivati con la pubblicazione dell’attesa anagrafe scolastica, che chiedevamo da oltre 15 anni, e lo stanziamento da parte del Governo di maggiori fondi per la manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici, di certo rappresentano un buon inizio ma non bastano. Sono ancora tante le questioni da affrontare anche in Toscana in fatto di qualità del patrimonio edilizio scolastico, di investimenti, servizi e buone pratiche sostenibili".

Non proprio giovani le scuole toscane: il 72,9% degli edifici è stato costruito prima del '74. Le amministrazioni comunali si sono comunque impegnate nel realizzare interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nel 54,2% degli edifici, percentuale superiore alla media nazionale, investendo nel quinquennio, sia per la manutenzione straordinaria che per quella ordinaria, più di quanto venga mediamente investito nel resto del paese.

Puntano invece sullo scuolabus i comuni toscani per favorire la mobilità sostenibile, mettendolo a servizio dei giovani cittadini nel 53% degli edifici scolastici. Il pedibus viene attivato per lo 0,8% mentre il 4,7% presenta piste ciclabili nelle aree antistanti. Ottimo anche il risultato sulle pratiche ecocompatibili come le mense biologiche. Il 53,8% somministra pasti interamente bio, mentre la media nei pasti è del 75,6%. Pisa la città dove in tutte le mense vengono garantiti pasti 100% bio. La raccolta differenziata presenta dati inferiori alla media ma l'eccezione lo confermano tutte le scuole di Massa dove, invece, viene praticata per qualsiasi tipo di materiale. Le città toscane ci restituiscono un dato sulle rinnovabili di poco sotto la media con il 12,7% di edifici con impianti, tra questi ben tre su quattro ospitano il solare fotovoltaico. Sono Siena ed Arezzo ad emergere su questo fronte. Tutti i comuni hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici con l'8,7% con casi certificati.  Altro dato positivo- poi - è sicuramente la presenza di aree verdi, infatti, il 91,3% delle scuole toscane ha un giardino.

Considerando invece la non proprio giovane età delle scuole toscane, siamo al 90% degli edifici costruiti prima del’90, mentre per gli investimenti le amministrazioni comunali si sono comunque impegnate nel promuovere interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nel 54,2% degli edifici mentre quelli che aspettano interventi di manutenzione urgente sono il 32,7%, la media nazionale è del 39,1%. Gli interventi hanno interessato più la messa in sicurezza in generale, visto che le certificazioni hanno riguardato solo quelle di agibilità (66,9%) e quelle igienico-sanitarie (72,9%).

Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (73%), e impianti solari termici (42,9%). Cresce la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 50%.  Complessivamente, in Toscana la media di investimenti per la manutenzione ordinaria ha sostanzialmente tenuto la media dal 2010, mentre per la manutenzione straordinaria, a partire dal 2011 (anno in cui è deflagrata la crisi economica anche in Italia) ha avuto un lento ma inesorabile decremento (€ 42.000 nel 2011, € 39.000 nel 2012, € 29.000 nel 2014 ). 

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