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Legge sulla formazione modificataIl lavoro chiama la scuola

Il consiglio ha modificato la vecchia legge. La Regione si impegna a far incontrare domanda e offerta. I soldi andranno ai corsi che servono davvero

/ Redazione
Mer 8 Ottobre, 2014
lavoro

Un'Agenzia regionale del lavoro che avrà le sedi territoriali nei centri per l'impiego. Anagafre degli studenti per facilitare il collegamento tra la scuola e il lavoro. La Regione che si impegna a far incontrare domanda e offerta per i giovani e per le agenzie formative. Ma i soldi andranno ai corsi che servono davvero. Basta finanziamenti a pioggia.

Queste le principali novità introdotte ieri dal Consiglio regionale nella modifica alla legge sulla formazione. La norma, già ribattezzata Jobs Act toscano, cerca di venire incontro alle aziende che chiedono accessi diretti a università e istituti professionali e prova a risolvere il problema della “cancellazione” delle Province prevista dalla riforma istituzionale all'esame del Parlamento.

La parziale scomparsa di questi enti di secondo grado, infatti, comporta confusione istituzionale nell'attribuzione delle competenze in materia di formazione e dei corsi organizzati attraverso i centro per l'impiego. La legge, costruita assieme dalle commissioni Sviluppo economico e Cultura, istituisce l'Agenzia dove confluiranno il personale competente delle Province e della Regione.

Ieri il parlamentino di Palazzo Panciatichi è riuscito per un soffio a far passare la legge: 28 voti a favore, quella della maggioranza a cui si sono aggiunti i “sì” di Forza Italia. Hanno votato contro i consiglieri di Fratelli d'Italia.