Cultura/ARTICOLO

Libri: il genio surreale di Hernández a Firenze

Presentazione del libro "Nessuno accendeva le lampade", capolavoro dello scrittore uruguayano amato da Calvino e Garcia Marquez

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
nessuno accendeva le lampade
Era amato da García Márquez e Julio Cortázar, che lo consideravano un maestro. Di lui Calvino scrisse: “Non somiglia a nessuno: a nessuno degli europei e a nessuno dei latinoamericani, è un “irregolare” che sfugge a ogni classificazione e inquadramento ma si presenta ad apertura di pagina come inconfondibile.”
L’uruguayano Feliberto Hernández, nato a Montevideo nel 1902, è uno degli autori più importanti della letteratura ispanoamericana del ventesimo secolo.

Adesso, dopo 40 anni di assenza dalle librerie, torna finalmente in un’edizione italiana della casa editrice La Nuova Frontiera il suo capolavoro "Nessuno accendenva le lampade", che uscì nel 1974 per Einaudi con prefazione dello stesso Calvino, e ormai era introvabile persino nelle biblioteche. Un libro dove Hernández mischia ricordo e invenzione, humour e inquietudine, in un gioco di immagini sconcertanti e surreali e associazioni di idee che seducono il lettore.

Il libro sarà presentato giovedì 12 aprile al Caffè letterario delle Murate di Firenze alle 18.30,
con una serata di reading e musica latinoamericana. Interverranno Martha Canfield, docente di Lingua e Letteratura Ispanoamericana alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, Alessandro Raveggi, scrittore e insegnante di lingua e letteratura e Lorenzo Ribaldi, direttore editoriale de La Nuova Frontiera.

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