Domenica 6 aprile ultima messa in scena di "L’importanza di chiamarsi Ernesto" di Oscar Wilde, in programma al Teatro de La Pergola di Firenze. Definita come la più bella commedia di tutti i tempi, ha totalizzato il record di pubblico in molti teatri italiani. Geppy Gleijeses, interprete e regista, la ripropone oggi in un nuovo allestimento a più di dieci anni da quello strepitoso successo insieme a Marianella Bargilli nel ruolo en travesti di Algernon e con la splendida Lady Bracknell di Lucia Poli.
La commedia è la conclusione del ciclo dei “Drammi di società” dei quali fa parte con Il ventaglio di Lady Windermere, Una donna senza importanza e Un marito ideale. Quando debutta a Londra nel febbraio 1895, anticipa di poco le accuse di immoralità che travolsero carriera e vita di Wilde. L’importanza di chiamarsi Ernesto, o di essere “serio” come talora si traduce giocando allo stesso modo dell’idioma inglese sulla parola “earnest” che compone il titolo originale, ha provocato molte congetture sul corso che l'evoluzione del drammaturgo e di conseguenza, forse, di tutto il teatro inglese, avrebbe potuto prendere senza l'intervento della magistratura.
“Reinterpretare Wilde e la sua Importanza tredici anni dopo – racconta Gleijeses - ti consente di leggere in modo più articolato quella che passa per essere la ‘commedia perfetta’. La competizione può scattare con Le nozze di Figaro di Beaumarchais, altro gioiello insuperabile. Ma qui, attraverso un’implacabile lente deformante, si legge tutto il marciume mal celato dell’Età vittoriana, quel moralismo omofobo e d’accatto che Wilde profondamente detestava e che lo avrebbe condotto alla rovina. Sembra assurdo, ma questa è la sua ultima commedia, la ‘commedia perfetta’, si cammina incoscienti, felici e ridenti sull’orlo dell’abisso. Il nostro compito era quello di continuare a giocare e far funzionare la macchina, ma, in tralice, il ridente parco della Manor House è un bosco in movimento e un po’ inquietante (fotografato impagabilmente da Teresa Emanuele) e nella casa di Algernon campeggia un martirio di San Sebastiano di Guido Reni, un meraviglioso esempio di estetica trafitta dai dardi del destino. Come un destino crudele trafisse Oscar Wilde. E il suo personaggio, quello a cui egli affida le sue battute più pungenti e geniali, è Algernon, lo specchio del suo autore. E Algernon è interpretato qui da Marianella Bargilli, attrice deliziosa e androgina, con capello corto e riccioli ribelli, proprio come Alfred Douglas, l’uomo per cui Wilde perse la testa, poi l’onore e infine la vita. Anche se non dimentichiamo che il personaggio che l’autore avrebbe voluto interpretare è Lady Bracknell che ricorda la regina Vittoria ed è una delle parti più scintillanti mai scritte per il teatro. Mi correggo: ho detto parte. No, è un monumento ed ora come tredici anni fa quel monumento è Lucia Poli. Credo che forse Wilde l’abbia scritto per lei.”
Info: www.teatrodellapergola.com
Orario spettacoli: dal martedì al sabato: ore 20.45, domenica: ore 15.45. Lunedì riposo.
Prezzi biglietti interi: Platea: € 30, Posto Palco: € 22, Galleria: € 15
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