Sarà la crisi che non molla la presa. Sarà l'effetto “bamboccioni” di montiana memoria. Fatto sta che l'industria toscana è sempre meno giovane. Si contano con il lumicino le imprese guidate da imprenditori sotto i 30 anni: solo 48 su mille. E il loro tasso di mortalità è più alto di quelle condotte da persone sopra i 30 anni.
A dirlo è il rapporto Centro studi Datagiovani che descrive un fenomeno dai contorni preoccupanti. Nei primi sei mesi dell'anno la Toscana ha visto svaporare 2,7% di imprese under 30 e si contende in Italia la corsa all'ultimo posto gareggiando con Piemonte (-3,2%) e Sardegna (-3,1%), le uniche regioni che vanno peggio. Anche i provvedimenti presi dalla Regione Toscana sembrano lottare con i mulini a vento.
Negli ultimi anni gli interventi adottati per l'imprenditoria giovanile e femminile sono stati numerosi, gli incentivi regionali hanno favorito la nascita di 881 imprese guidate da giovani, 680 con contratti a tempo indeterminato e il coinvolgimento di 2.481 ragazzi nei tirocini retribuiti. Oggi, però, sono solo 48 su 1.000 le imprese guidate da persone sotto i 30 anni d'età. Rimangono delle eccellenze. Prato, ad esempio, è la seconda provincia italiana dietro La Spezia per tasso di imprenditorialità under 30. Siena è all'ottavo posto. Massa Carrara, al nono. Dati alla mano, dunque, ci sono tutti i margini per risalire la china.
Made in Toscana/ARTICOLO
L'industria ha capelli bianchiSolo 48 su mille under 30
A dirlo è il rapporto Centro studi Datagiovani. In Toscana hanno chiuso nei primi sei mesi dell'anno il 2,7% delle imprese guidate da giovani

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