Definire il governo dei distretti tecnologici, mettere in piedi il comitato di indirizzo, il soggetto gestore, ma anche chiarire quali sono le attività del piano strategico e i criteri di valutazione. Questo in sunto il contenuto del documento approvato dalla giunta regionale in vista della riorganizzazione del sistema dell'innovazione. Un passo ulteriore dunque verso il superamento dei poli di innovazione e dei distretti così come sono stati conosciuti finora.
“L'obiettivo principale dell'intervento della Regione – spiega l'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini – è quello di sostenere la competitività delle imprese e la loro capacità di investimento in ricerca sviluppo e innovazione. Grazie alla presenza, all'interno dei distretti, di tutti gli attori del sistema, i distretti hanno e dovranno avere sempre di più un ruolo centrale nell'animazione e promozione nei confronti delle imprese, offrendo competenze e servizi, mettendo a disposizione opportunità e strumenti”.
I distretti individuati dalla Regione sono 12: moda, interni e design, marmo e pietre ornamentali, scienze della vita, nuovi materiali, automitive e meccanica, nautica e portualità, tecnologie ferroviarie, energia ed economia verde, Fortis (fotonica, optoelettronica, robotica), smart city, turismo beni culturali, cartario.
All'interno di ciascun distretto dovranno essere presenti imprese, centri servizi, organismi e infrastrutture di ricerca. Il distretto tecnologico dovrà realizzare il piano strategico operativo con un gestore individuato dalla Regione con procedura negoziale. Le risorse messe a disposizione ammontano a circa 5 milioni di euro.