"Più giù di così, non si poteva andare" cantava Daniele Silvestri qualche anno fa in "Salirò", ed anche il raccolto dell'olio toscano del 2015 appare in netta risalita. Nell'anticipazione fatta a Firenze dal Consorzio per la tutela dell'Olio Evtravergine di Oliva Toscano IGP, quello di quest'anno appare essere "un'ottima annata", come anticipato dal Presidente del Consorzio Fabrizio Filippi.
"La nostra olivicoltura - ha sottolineato Filippi - aspettava da un anno con paura, ansia e aspettative. Certamente la strada è ancora in saluita perchè saltare un raccolto (come è avvenuto l'anno scorso, nda) si traduce palesemente in gravi perdite economiche nel bilancio. Ma il fatto che siamo qui, tra le colline fiorentine, è il primo passo per celebrare il ritorno del nostro oro verde toscano".
[it_video]
Con oltre 11mila soci, il Consorzio dell'Olio Extravergine Toscano IGP monitora oltre l'80% della produzione regionale, accogliendo tra i consorziati anche 600 imbottigliatori. Un ottimismo che trova le sue basi soprattutto paragonando la situazione a quella di dodici mesi fa, quando il batterio Xilella - divenuto famoso proprio per la capacità 'distruttiva' degli oliveti - ha quasi azzerato la produzione toscana, e non solo, riducendola dell'80%.
"Gli ultimi mesi - spiega il Consorzio in una nota - che ci stanno conducendo alla raccolta mostrano elementi confortanti e di buon auspicio soprattutto sotto il profilo fitosanitario, che con la sua rappresentante più pericolosa (la Xilella) non sta manifestando attacchi e danni significativi per la qualità del prodotto". Un prodotto che, per la Toscana, non è solo finalizzato alla vendita; ma rappresenta un elemento portante dell'economia regionale e della salvaguardia del territorio.
"Siamo all'inizio della programmazione comunitaria agricolta del settennato 2014-2020 - ha sottolineato l'assessore regionale all'agricoltura, Marco Remaschi, presente all'anteprima - e quelli che arrivano sono segnali positivi di uno dei veicoli fondamentali della nostra economia. Questo incremento di quantità e qualità speriamo sia un passaggio verso il recupero di almeno il 25/27% dell'incolto, abbandonato a causa della scarsa redditività".
Ti potrebbe interessare anche:
- Uova, 150 milioni quelle toscane e costano tre volte meno del 1945
- I più piccoli a lezione di vendemmia tra le vigne del Chianti Fiorentino
- A Firenze l'asta di 180 vini pregiati Dal Mouton Rothschild al Bertani