Cultura/ARTICOLO

L'Ospite, il film su Giovanni Gentile, filosofo del neoidealismo

Il film ripercorre gli ultimi mesi di vita di uno dei principali filosofi italiani, ucciso a Firenze il 15 aprile del 1944. Il regista Ugo Frosi: "ho voluto raccontare l'uomo e il filosofo, senza dare un giudizio sul suo pensiero politico"

/ Elisabetta Vagaggini
Lun 13 Aprile, 2015
L’ospite

Sono passati 71 anni da quanto uno dei più grandi filosofi italiani, Giovanni Gentile, su ucciso a Firenze dal gruppo partigiano dei Gap, che vedeva in lui un sostenitore e teorico del fascismo. Docente di Filosofia teoretica, prima all'Università di Palermo e poi all'Università di Pisa, Gentile fu ministro della Pubblica Istruzione del regime fascista, dal 1922 al 1924, e firmatario della famosa "Riforma Gentile" della scuola, che innalzava l'obbligo scolastico fino ai 14 anni, introduceva i percorsi di "avviamento professionale" e riservava l'accesso all'università esclusivamente agli studenti dei licei, classico e scientifico, creando di fatto una élite di studenti destinata a diventare la classe dirignte del Paese, e un sistema di istruzione "meritocratico" e piramidale, che ben si attagliava alla visione corporativa e classista dell'ideologia fascista.

Filosofo fondatore neoidealismo o dell'idealismo attualista, di ispirazione hegheliana, Giovanni Gentile ebbe in realtà un rapporto molto controverso con il regime. Più volte si era dichiarato contrario alle leggi razziali, per la sua libertà di pensiero fu sollevato dall'incarico all'Università di Pisa e fu anche il curatore di una riedizione del Capitale di Marx, anche se era stato sempre molto netto il suo appoggio al regime. Ma in anni di guerra civile in Italia e di netta contrapposizione tra sostenitori e oppositori del fascismo e della Repubblica di Salò, cui Gentile aveva aderito, le posizioni per certi versi indipendenti e illuminate del filosofo non furono sufficienti a fermare la condanna a morte che la Resistenza decretò. Condanna che fu eseguita proprio a Firenze il 15 aprile 1944, nella villa Montalto presso Il Salviatino, dove si era ritirato gli ultimi mesi della sua vita.

La figura di Giovanni Gentile, il suo pensiero, i rapporti con i suoi studenti e con esponenti di spicco della cultura italiana proprio degli ultimi mesi della sua vita, sono stati raccontati dal film L'Ospite, scritto e diretto da Ugo Frosi, realizzato grazie al Fondo Cinema della Regione Toscana e alla collaborazione di Toscana Film Commission, film che punta a mettere in evidenza i dissidi del filosofo, più di quanto non si possa riscontrare nei documenti storici e nelle sue dichiarazioni che ci sono pervenute.

"...manca l’aria e il respiro. Manca la voglia di guardarsi intorno, di cercare lo sguardo degli altri..." Nel gennaio 1944, pochi mesi prima di essere ucciso - scrive il regista - Gentile scrive queste parole amareggiate. L'ostilità dei suoi amici e ex allievi lo costringe in quei giorni ad un silenzio che diviene ultima occasione di riflessione sulla vita, sul senso dell'esistenza". "Ho voluto concentrarmi sull'uomo e sul filosofo - continua Frosi - lasciando da parte un giudizio sul contesto politico nel quale visse. Ho voluto rappresentare il pensatore e affabulatore, ammantato di platonismo, trasformando in dialogo un suo ultimo scritto, per meglio far comprendere al pubblico il suo pensiero".

L'ospite è quindi il colonnello SS che lo va a trovare per dirgli che suo figlio è internato in un campo tedesco; è la sua coscienza con la quale adesso, che sente arrivare la sua ora, deve fare i conti; sono i dubbi sulle sue scelte che si presentano opprimenti nelle sue riflessioni; è la storia che sta per bussare alla porta per l'ultimo appuntamento con il destino, adesso che lui, come tanti altri, sarà spazzato via per permettere alla democrazia di tornare a vincere.

Il film, prodotto da Movie Factory, che vede nel ruolo di protagonista il bravo Amerigo Fontani, sarà presentato in anteprima il 15 sera al cinema Colonna di Firenze e sarà nelle sale italiane dal 16 aprile.