Aumenta la partecipazione agli screening oncologico in Toscana: i dati del 15° Rapporto annuale dell'Ispo - presentati ieri a Firenze – mostrano per il 2013 alti livelli di estensione e adesione in tutti e tre i programmi attivi ormai da anni sul territorio regionale.
“I toscani hanno ormai acquisito la consapevolezza dell'importanza della diagnosi precoce e accolgono l'opportunità di sottoporsi a un controllo – sottolinea l'assessore al diritto alla salute, Luigi Marroni - il sistema regionale toscano ha sempre fortemente creduto nell'efficacia di questi interventi di sanità pubblica e, sebbene la crisi economica incida in maniera sostanziale nelle scelte sanitarie, non si è mai ritenuto opportuno derogare a questo impegno: quella della Toscana si conferma come una delle performance migliori d'Italia".
Lo screening mammografico rivolto alle donne di età compresa tra i 50 ed i 69 anni ha raggiunto il 93% della popolazione bersaglio, quello della cervice il 100% delle donne in età tra i 25 ed i 64 anni e quello con la ricerca del sangue occulto fecale ha interessato il 91% dei cittadini residenti di età compresa tra i 50 ed i 70 anni. Particolarmente soddisfacenti sono i dati relativi all'adesione (la percentuale di persone che hanno aderito all'invito), con un 73%, un 56% e un 50% per i tre programmi rispettivamente.
Le performance clinico-diagnostiche, benché complessivamente buone, presentano alcune specifiche criticità determinate da molteplici fattori, come l'effettuazione di controlli clinici troppo ravvicinati nel tempo. I programmi hanno però permesso di diagnosticare una buona proporzione di tumori in fase iniziale, sia per quanto riguarda la mammella che il colon retto, tumori che sono curabili in modo radicale. Non mancano le criticità nei tempi di attesa per la risposta, sia per l'esecuzione degli esami diagnostici che per l'intervento chirurgico. Criticità su cui, comunque, si sta lavorando.
Una recente delibera regionale ha confermato il completamento del programma di screening per il tumore del collo dell'utero effettuato con il test Hpv, più sensibile ed efficace del tradizionale Pap test per le donne di età tra i 34 ed i 64 anni. Inoltre sono in atto le procedure per estendere il programma di screening mammografico dai 45 ai 74 su tutto il territorio regionale. Un cambiamento epocale e oneroso dal punto di vista economico, ma che permetterà di razionalizzare i percorsi alternativi a quello dello screening organizzato rispondendo a logiche di maggiore appropriatezza ed equità.