Cultura/ARTICOLO

Luca Zingaretti alla Pergola con La Torre d'avorio

L'ex commissario tv e protagonista al cinema torna in teatro interprete e regista dello spettacolo scritto da Ronald Harwood

/ Elisabetta Vagaggini
Mar 10 Dicembre, 2013
Luca_Zingaretti
Luca Zingaretti, nella divisa del maggiore statunitense Arnold e Massimo De Francovich nel ruolo del direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, sono i protagonisti di La Torre d’avorio (in originale Taking Sides), un’opera nella quale il britannico Ronald Harwood (premio Oscar per la sceneggiatura di Il pianista di Roman Polansky) porta sulla scena il rebus morale dell’autonomia dell’arte di fronte alla politica.

Luca Zingaretti, non solo interprete ma regista, riporta in scena la controversa e affascinante storia del grande direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler insieme a Massimo de Francovich, Peppino Mazzotta, Gianluigi Fogacci, Elena Arvigo e Caterina Gramaglia.
“La commedia – scrive Masolino d’Amico che ha curato la traduzione del testo - debuttò a Londra nel 1995 per la regia di Harold Pinter e fu ripresa a New York e in molte altre città. Il titolo originale, Taking sides, significa letteralmente “schierarsi”: non un gran che in italiano, meglio comunque di quello appioppato al film di Istvan Szabò del 2001 (con Harvey Keitel e Stellan Skarsgard), A torto o a ragione. Proponendo di renderlo come La Torre d’avorio si è voluto alludere alla condizione di orgoglioso isolamento che l’artista crede, forse a torto, di potersi permettere sempre.”

Siamo a Berlino nel 1946. È il momento di regolare i conti e la cosiddetta denazificazione – la caccia ai sostenitori del caduto regime – è in pieno svolgimento. Gli alleati hanno bisogno di prede illustri, di casi esemplari che diano risonanza all’iniziativa. Viene così convocato, nel quadro di una indagine sulla sua presunta collaborazione con la dittatura, il più illustre esponente dell’alta cultura tedesca, vale a dire il direttore d’orchestra Wilhelm Furtwängler, universalmente acclamato accanto a Toscanini come il maggiore della prima metà del secolo. Furtwängler non era stato nazista e anzi non aveva nascosto di detestare le politiche del Terzo Reich; era anche riuscito a non prendere mai la tessera del partito. Ma nel buio periodo dell’esodo di molti illustri intellettuali che avevano preferito trasferirsi all’estero piuttosto che continuare a lavorare in condizioni opprimenti, era rimasto in patria, e aveva svolto la sua attività in condizioni privilegiate. Aveva scelto, in tempi durissimi, di tenere accesa la fiaccola dell’arte e della cultura, ma adesso che il clima è del tutto diverso, le autorità vogliono vederci chiaro...

Lo spettacolo sarà in cartellone alla Pergola fino al 3 febbraio. Venerdì 1 febbraio, inoltre, alle 18.15 Luca Zingaretti e la compagnia incontrano il pubblico al Teatro della Pergola, ingresso libero, coordina Riccardo Ventrella. Orario spettacoli: dal martedì al sabato: ore 20.45, domenica: ore 15.45.Prezzi biglietti interi: Platea: € 27 + € 3 (diritto di prevendita) € 30, Posto Palco: € 20+ € 2 (diritto di prevendita) € 22, Galleria: € 13,00 + € 2 (diritto di prevendita) € 15