Cultura/ARTICOLO

Lucca tra santi, madonne e zitelle

I segni del sacro nell’arborato cerchio

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013

E’ uno dei monumenti più caratteristici della Lucca barocca: la Madonna dello Stellario, opera dello scultore Giovanni Lazzoni del 1687, si trova all'incrocio di via del Fosso, su una colonna corinzia di notevole altezza. Eretta per volontà del vescovo Flaminio Nobili e donata dalla "Compagnia della Concezione o dello Stellario", con sede in San Francesco, questa statua ebbe un parte importante nella storia religiosa e civile dell’ “arborato cerchio”, tanto è vero che l’8 dicembre, festa dell’Immacolata concezione, sfilava davanti ad essa l’intero consiglio degli anziani. La cerimonia, che si celebra ancora oggi con l’apposizione di una corona di fiori alla sommità dell’obelisco, vede la p artecipazione della gente del quartiere della Fratta e di tanti altri fedeli, devoti all’immagine della Vergine. Oltre al grande valore artistico questa opera parla della storia di Lucca: sul basamento, inserito in una fontana di gusto neoclassico, viene raffigurata infatti una veduta della città nel XVII secolo. La Madonna dello Stellario non è l’unico monumento dedicato alla Madre di Gesù nella città di Lucca. Il tema della Madonna viene ripreso più volte in riferimento ai vari dogmi, ai miracoli e ai culti più diffusi, secondo un approccio popolare e devozionale. Sempre in questo senso vanno intese le numerose raffigurazioni di Sant’Antonio abate - da vedere la magnifica terracotta in via Fillungo al N° 233 – protettore degli animali, molto venerato anche nelle campagne. Gran parte delle rappresentazioni sacre della città si riferiscono comunque al Volto Santo, a conferma del ruolo centrale di questa immagina nella religiosità del popolo lucchese. Un discorso a parte è invece riservato alle immagini di Santa Zita, morta nel 1278, e oggetto di culto in quanto considerata modello di virtù. Zita, da cui si originò la congregazione femminile delle Suore Oblate dello Spirito Santo, divenne “emblema di quelle forme penitenziali femminili, che segnarono la dinamica religiosa basso medievale” (Lucca, Monddori, Regione Toscana, 1999). Il corpo di Zita (da cui il nome “zitella”), che è patrona di Lucca e protettrice delle casalinghe e dei fornai, è conservato in una cripta della Basilica di San Frediano.