"Back to the old days of glory". E' questo il messaggio lasciato sabato 6 settembre da Sajian Jindal sul libro degli ospiti del presidente della Toscana Enrico Rossi. Una dichiarazione d'intenti che lascia ben sperare per il futuro delle acciaierie di Piombino, al centro dei progetti d'investimento dell'imprenditore indiano.
L'impegno per ora è quello di studiare la riapertura dell'area a caldo di Piombino per tornare nel giro di un paio di anni a produrre acciaio di realizzare un piano industriale a gennaio e la disponibilità a riaprire entro Natale del laminatoio con acciaio in arrivo dall'India, cosa che consentirebbe il ritorno al lavor di circa 700 operai dei 2000 impiegati alla Lucchini, oltre ad una ricaduta sull'indotto che riguarderebbe un migliaio di lavoratori.
Il presidente di JSW Steel, il gigante indiano dell'acciaio interessato allo stabilimento siderurgico di Piombino è stato incontrato sabato 6 settembre dal presidente della Toscana Enrico Rossi, prima dell'incontro con il premier Renzi in prefettura. Un incontro che il presidente della Toscana sintetizza con tre parole: "speranza, impegno e competitività". "La speranza per Piombino che si riaccende – spiega -, l'impegno e la disponibilità dell'imprenditore ma anche delle istituzioni, disposte a fare la loro parte e offrire l'aiuto chiesto, onorando l'accordo di programma per Piombino firmato ad aprile su cui solo la Regione ha messo da sola 70 milioni, 60 per l'area a caldo. E competitività certo, su cui conveniamo: perché a Piombino deve ripartire la produzione di acciaio ma lo si deve fare anche in condizioni competitive, per farne un centro di riferimento siderurgico europeo. E su questo siamo tutti d'accordo".
Jindal ha voluto rassicurazioni da Rossi per quanto riguarda i lavori al porto. "Gli ho confermato, non senza sua meraviglia, che entro ottobre le grandi navi potranno entrare all'interno" racconta il presidente. "L'altra questione su cui si gioca la competitività del sito riguarda l'approvvigionamento energetico: anche a questa chiaramente l'imprenditore era molto interessato". "Jindal – aggiunge Rossi – si è dichiarato disponibile a studiare l'impiego di parte delle maestranze della ex Lucchini per la 'ripulitura' del sito, come già avevano chiesto i sindacati. Gli ho proposto di incontrare i lavoratori e, una volta concluso l'accordo, anche su questo si è dichiarato disponibile".