Grandi manovre intorno alle ex-acciaierie Lucchini di Piombino. Le offerte in campo per l'acquisizione e il rilancio del sito industriale, ora sono due: quella del gruppo algerino Cevital e quella dell'indiana Jsw Steel.
Mentre il commissario straordinario della Lucchini, Piero Nardi, si appresta a chiedere al Comitato di sorveglianza un'altra proroga, non superiore a una settimana, per avviare l'analisi delle offerte per lo stabilimento.
L'ingresso di Cevital nella corsa all'acquisizione ha messo in difficoltà il magnate Sajjan Jindal convinto, fino a poco tempo fa, di essere l'unico pretendente e quindi di poter giocare una partita al ribasso. La situazione, invece, è cambiata. La proposta degli algerini sposta l'asticella più in alto.
Questi i contenuti dell'offerta: due forni elettrici alimentati col preridotto, revamping dei laminatori che passerebbero da tre a quattro, riassunzione di quasi tutti i dipendenti con il ricorso agli ammortizzatori sociali, un progetto per lo sviluppo di un polo agroalimentare.
Tutti punti che hanno scosso Jindal. I suoi tecnici, ora, sono al lavoro per aggiungere all'offerta finale qualcosa di più allettante.