Made in Toscana/ARTICOLO

Lucchini, spunta il gruppo CevitalL'iter di acquisto di Jindal va avanti

L'azienda algerina sarebbe pronta a fare una proposta di acquisto. Intanto Jsw Steel è al vaglio del Comitato di sorveglianza. Rossi mette i paletti: irrinunciabile riaprire l'area a caldo

/ Redazione
Lun 13 Ottobre, 2014

Le acciaierie di Piombino farebbero gola anche a Cevital, un gruppo algerino che opera in numerosi settori compreso quello agro-industriale. Cevital sarebbe pronto a presentare una proposta di acquisto che andrebbe a sommarsi alla manifestazione di interesse già in fase avanzata del magnate indiano Sajian Jindal.

IL PRESIDENTE ROSSI - “Se effettivamente c'è un'altra proposta di acquisto della Lucchini non può che essere un fatto positivo”, ha commentato il presidente della Regione Enrico Rossi dopo aver appreso di un nuovo interesse. “La sostanza e la credibilità della proposta sarà valutata dal commissario Nardi che poi riferirà alle istituzioni. Penso che questo ulteriore interessamento al polo siderurgico”, ha aggiunto il presidente che insiste da tempo sulla necessità anche della riapertura dell'area a caldo che - dice - “per noi, è, e resta, un obiettivo irrinunciabile”. Anche perché permetterebbe il riassorbimento al lavoro di una parte dei 3mila lavoratori ex-Lucchini.  

JSW STEEL - Intanto il percorso avviato da Jsw Steel, la multinazionale in mano a Jindal, va avanti. Proprio oggi il commissario straordinario Piero Nardi presenta al Comitato di sorveglianza la proposta di acquisto. Un passo ulteriore che potrebbe dare il via all'iter che porterà poi al giudizio definitivo da parte del ministero dello Sviluppo economico e quindi alla firma di un accordo preliminare. Da ricordare che all'inizio di settembre Jindal ebbe un incontro con il premier Renzi in Prefettura a Firenze e subito dopo con il presidente della Regione Enrico Rossi a Palazzo Strozzi Sacrati.

VICEMINISTRO DE VINCENTI - Lo stesso viceministro dello Sviluppo economico Cluadio De Vincenti ha salutato come un fatto positivo l'arrivo di altre manifestazioni di interesse per le acciaierie di Piombino, ma “qualsiasi offerta per l'impianto – ha detto - deve avere i requisiti di un piano industriale forte e di una adeguata capacità a finanziarlo. In ogni caso si deve tenere presente che esiste già un'offerta industriale di rilievo sulla quale è in fase ormai avanzata un negoziato che punta a chiarire e sviluppare il piano industriale con l'obiettivo di una ripresa produttiva e occupazionale dell'area di Piombino”.