Appuntamento con un pezzo di storia nazionale, lunedì prossimo al Cinema Lumière (vicolo del Tidi, 6), alle ore 18.30. Di scena l’anteprima del film di Daniele Segre “Luciano Lischi, editore”.
Girato a Pisa nel febbraio 2010, il film è incentrato sui ricordi e i racconti di Luciano Lischi, ultimo esponente di una delle più antiche case editrici italiane, la Nistri-Lischi di Pisa, il cui catalogo, acquistato nel 2007 dall'Università di Pisa, è gestito dalla Plus, l'University Press dell'ateneo.
Lischi, fra immagini e oggetti che hanno accompagnato un'intera vita, racconta la storia di una famiglia, momenti e personaggi del mestiere tipografico, incontri con scrittori, studiosi, protagonisti della cultura italiana, l'emozione condivisa del fare libri.
Il racconto si snoda fra continui andirivieni nella memoria: il nonno che da Casciana Terme viene a Pisa a rilevare le industrie grafiche dei Nistri, coraggiosi e valenti editori e stampatori fin dal Settecento; lo sviluppo della nuova casa editrice, la Nistri-Lischi, che mantiene appunto nel nome l'antica tradizione dei predecessori. E su su, con l'avvicendarsi delle generazioni fino ai ricordi diretti: la collana di narrativa del secondo dopoguerra, che ebbe vari premi, con scrittori come Cassola, Bassani, Dessì. Gli incontri con gli altri editori e con i personaggi della cultura del Novecento. La saggistica, il rapporto con l'Ateneo pisano, le riviste.
Luciano Lischi racconta e si racconta, sfoglia libri, ne legge dei brani, e le sue testimonianze sono punteggiate da vecchie e preziose immagini: fotografie della piazza del Castelletto con le insegne e i locali della casa editrice (per un lungo periodo anche libreria); le sale della tipografia, con le imponenti macchine da stampa; gli operai e gli impiegati.
Racconto di un mestiere, di una passione, di una vita in cui tutto si intreccia e in cui la definizione di “piccolo editore” sta stretta, per tanti motivi.
Segre, con il suo stile asciutto ed essenziale, costruisce una partitura in cui il volto e la voce di Lischi, la musica di Maria Teresa Soldani, le vecchie foto, i libri, il torchio e i clichés, le immagini di Pisa, compongono un quadro vivo, emozionante, di un'esistenza vissuta sotto il segno della passione culturale.