Made in Toscana/ARTICOLO

L'Unione Imprese Storiche Toscane apre le porte a musei e archivi

L’associazione dei 33 marchi d'eccellenza accoglie anche il British Institute e l’Archivio Storico Gabinetto Vieusseux

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
La Sala Ferri del Gabinetto G.P. Vieusseux
Non solo storie straordinarie di longevità imprenditoriale uniche al mondo, capaci di affondare le proprie radici nell’alto Medioevo, di permeare lo spirito del Rinascimento toscano o ancora di dettare i moderni processi di sviluppo del Risorgimento. L’Unione Imprese Storiche Toscane – fondata nel 2000 per testimoniare l’eccellenza delle realtà ultracentenarie della nostra Regione, con 33 associati – apre le sue porte anche agli archivi e ai musei storici, e non solo a quelle che fino ad ora erano considerate entità esclusivamente produttive.

Una scelta che appare in linea con quello che rimane uno dei presupposti fondamentali dell’associazione toscana: valorizzare e tramandare la cultura d’impresa nella sua accezione archivistica e museale, oltre che sotto il profilo dell’eticità imprenditoriale (non è un caso che proprio la UIST abbia da poco adottato un suo codice etico di forte responsabilità morale e civica nei confronti delle attuali dinamiche del libero mercato).
“La nuova apertura ‘culturale’ della Unione Imprese Storiche Toscane ha permesso la recente affiliazione del British Institute of Florence e dell’Archivio Storico del Gabinetto G.P. Vieusseux – afferma il presidente UIST Franco Torrini - si tratta di due testimonianze fondamentali della storia scientifica e letteraria del territorio. Un naturale sviluppo di questo processo si terrà a novembre con un convegno nazionale che si occuperà proprio del tema inerente gli archivi e i musei storici in un contesto di longevità ultracentenaria. Saranno invitate all’evento alcune delle più prestigiose imprese ultracentenarie italiane, l’associazione I Centenari della Campania e il Ministero dei Beni Culturali nella figura dell’attuale Ministro Giancarlo Galan.”