Non solo storie straordinarie di longevità imprenditoriale uniche al mondo, capaci di affondare le proprie radici nell’alto Medioevo, di permeare lo spirito del Rinascimento toscano o ancora di dettare i moderni processi di sviluppo del Risorgimento. L’Unione Imprese Storiche Toscane – fondata nel 2000 per testimoniare l’eccellenza delle realtà ultracentenarie della nostra Regione, con 33 associati – apre le sue porte anche agli archivi e ai musei storici, e non solo a quelle che fino ad ora erano considerate entità esclusivamente produttive.
Una scelta che appare in linea con quello che rimane uno dei presupposti fondamentali dell’associazione toscana: valorizzare e tramandare la cultura d’impresa nella sua accezione archivistica e museale, oltre che sotto il profilo dell’eticità imprenditoriale (non è un caso che proprio la UIST abbia da poco adottato un suo codice etico di forte responsabilità morale e civica nei confronti delle attuali dinamiche del libero mercato).
“La nuova apertura ‘culturale’ della Unione Imprese Storiche Toscane ha permesso la recente affiliazione del British Institute of Florence e dell’Archivio Storico del Gabinetto G.P. Vieusseux – afferma il presidente UIST Franco Torrini - si tratta di due testimonianze fondamentali della storia scientifica e letteraria del territorio. Un naturale sviluppo di questo processo si terrà a novembre con un convegno nazionale che si occuperà proprio del tema inerente gli archivi e i musei storici in un contesto di longevità ultracentenaria. Saranno invitate all’evento alcune delle più prestigiose imprese ultracentenarie italiane, l’associazione I Centenari della Campania e il Ministero dei Beni Culturali nella figura dell’attuale Ministro Giancarlo Galan.”
Made in Toscana/ARTICOLO
L'Unione Imprese Storiche Toscane apre le porte a musei e archivi
L’associazione dei 33 marchi d'eccellenza accoglie anche il British Institute e l’Archivio Storico Gabinetto Vieusseux

La Sala Ferri del Gabinetto G.P. Vieusseux