E' stato un Natale amaro alla Mabro di Grosseto. Piange il piatto per i lavoratori e le lavoratrici dell'azienda tessile in crisi che non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione di novembre. E sono state raccolte cento firme per denunciare il mancato pagamento.
"Per la prima volta – denunciano i lavoratori - abbiamo passato il Natale senza i soldi della Cig. Una cifra modesta, ma per noi importantissima. Abbiamo a che fare con un mostro che non conosce solidarietà e sentimenti: la burocrazia Inps''.
Il caso dei conti correnti lasciati a secco ha suscitato pure una polemica. Il commissario dell'amministrazione controllata Paolo Coscione e l'Inps di Grosseto stanno litigando sulle responsabilità dei ritardi. La direttrice della sede provinciale di Grosseto, Serenella Lensi, ha inviato una nota scritta indicando nel commissario il responsabile della rata non corrisposta.
Chiamato in causa, Coscione ha risposto rilevando una confusione di ruoli. Il commissario – dice - non è un liquidatore e il suo compito viene direttamente dal ministro dello Sviluppo economico. Ma Coscione si è spinto oltre e ha ipotizzato nella nota scritta dell'Inps una turbativa d'asta visto che il ministero sta pubblicando il bando per la cessione della società.
Nel frattempo sono passati i 90 giorni per le osservazioni ministeriali e il bando verrà pubblicato, dopo alcuni piccoli aggiustamenti, così come è stato predisposto dal ministero. Il commissario ha continuato a incontrare i vari gruppi italiani e stranieri che hanno manifestato interesse per l’azienda in crisi da 3 anni. La speranza è che i cancelli della fabbrica possano riaprirsi quanto prima. Ovviamente, però, la cassa integrazione deve essere pagata.