Enogastronomia/ARTICOLO

Made in Tuscany, si sforna il Gran Prato

In vendita dall'8 settembre la storica "bozza pratese", rigorosamente con materie prime della filiera corta

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Bozza pratese
Da sabato 8 settembre sarà in vendita Gran Prato, prodotto virtuoso della filiera corta, dal grano alla bozza tutto made in Prato. Un patto tra produttori di grano, mugnai e fornai ha tenuto a battesimo il progetto che parte con una produzione di circa 600 kg alla settimana. Le bozze, da un chilo e da mezzo chilo, potranno essere acquista nei forni aderenti. A Prato il panificio Fogacci (via Pistoiese 29), il panificio Cocciardi (via Strozzi 157) e il panificio Guasti (via Donizetti 199). A Montemurlo il panificio Montagni (via Bagnolo di Sopra 45) e il Forno Matti per il pane (via Montalese 325). Ancora a Prato le bozze si potranno acquistare anche a Cortaggio (via Bologna 66) e al mercato della filiera corta il 1° e 3° sabato del mese nella piazza del Mercato nuovo presso gli stand del forno Cocciardi e dell'azienda agricola Paolo Colzi. L’iniziativa nasce grazie a una sinergia positiva tra Associazione Parco Agricolo di Prato, la Provincia, il Comune di Montemurlo con la Filiera Corta, CIA, Coldiretti e Confartigianato e vede in primo piano la professionalità e la passione di un gruppo coraggioso nella sperimentazione, fornai, agricoltori e gestori di molini, dai molini Bardazzi e Mugnaioni, alle aziende agricole di Marcello e Marco Boretti, Raugei, Paolo Colzi, Rossi, Menicacci, Marcello Ceri. Il logo di Gran Prato è stato realizzato da Mail Boxes.

“Sostenere e mantenere sul territorio pratese un'attività agricola efficiente sul piano economico ed orientata a raggiungere requisiti di qualità ambientale e produttiva è l’obiettivo del progetto, che si coniuga alla rilevanza delle aree a seminativo nel territorio della piana pratese che superano i 4000 ettari”, spiega l'assessore all'agricoltura della Provincia Stefano Arrighini. "E' un segnale forte della volontà di creare nuove opportunità e occasioni di lavoro e occupazione, superando con idee e azioni le difficoltà del momento – aggiunge il presidente di Confartigianato Luca Giusti - C’è poi la valorizzazione di un prodotto locale di alta qualità e l'ennesima testimonianza di ciò che si può realizzare quando aggregazione e sinergia smettono di essere solo slogan e diventano strategia concreta degli imprenditori”.

Il progetto si fonda su un accordo di filiera, che individua requisiti produttivi fondamentali ed irrinunciabili. Anzitutto il grano utilizzato per la produzione di pane e farina deve provenire dal territorio provinciale pratese e la produzione deve rispettare un disciplinare definito - con la consulenza di esperti del comitato tecnico scientifico dell’associazione - sulla base di buone pratiche agronomiche rispettose di requisiti ambientali, riducendo al minimo apporti chimici e orientandosi anche a pratiche biologiche. Macinatura e trasformazione devono rispettare anch’esse requisiti qualitativi finalizzati a mantenere le caratteristiche del grano originario, in particolare tramite l’impiego di lieviti madre e lievitazione naturale. Il prezzo al consumo deve essere in grado di raggiungere un equilibrio fra adeguata remunerazione dei partecipanti alla filiera, requisiti qualitativi del prodotto e adeguatezza del prezzo medesimo per i consumatori.

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