Prosegue il braccio di ferro tra la Cgil ed i vertici della fondazione fiorentina. Nessuna ricomposizione infatti durante l'ultima seduta di trattativa sugli esuberi del teatro del Maggio, che secondo i piani presentati dovrebbero essere riassorbiti in Ales, la società del ministero dei Beni Culturali.
La Cgil si è alzata dal tavolo senza che sulla documentazione avesse apposto la firma sull'accordo. Al termine dell'incontro, coordinato dalla Città Metropolitana di Firenze, è stato il sindacalista Silvani Ghisolfi a confermare «lo sciopero per la giornata di oggi», e annunciato una «assemblea di fronte al teatro dell’opera» per giovedì 7 maggio, sottolineando come le condizioni proposte "erano inaccettabili, non potevamo apporre la nostra firma".
La misura preannunciata fa seguito allo sciopero dei tecnici proclamato dalla Cgil che ha boicottato il Fidelio in apertura del 78mo Festival del Maggio Fiorentino, lo scorso 27 aprile. In quell'occasione è stato lo stesso sovrintendente del teatro, Francesco Bianchi, a spiegare dal palco che la "rappresentazione va in scena in forma di concerto e non scenica per la situazione creata dalla Cgil". Il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine dell'incontro svoltosi al Ministero dei Beni Culturali a Roma, aveva sottolineato come il teatro avesse subito "un danno da 100mila euro per questo doppio sciopero realizzato dalla Cgil e davvero ingiustificato, perchè nessuno perde il lavoro e tutti verranno riassunti".
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