Nel 1980 in "Io e Caterina" Alberto Sordi immaginava già una 'cameriera robotica' in grado di dare assistenza casalinga. Ora, dopo 35 anni, quanto messo in scena dall'attore romano diventa realtà grazie ai robot sviluppati dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa che seguono gli anziani come perfetti “maggiordomi”.
“Questo progetto europeo – sottolinea il coordinatore, Paolo Dario, direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna - rientra tra quelli più impegnativi, prestigiosi e ambiziosi. Nell’ambito del Settimo programma quadro ‘Robot-Era’ è stato l'unico progetto di questo tipo e sul tema della robotica di assistenza, caratterizzato da una sperimentazione così estesa, sistematica, accurata sulla robotica di servizio che vanta nessun precedente nel mondo. In totale saranno coinvolti nella sperimentazione oltre 160 persone, cifra che lo rende l’esperimento di robotica di servizio più vasto al mondo”.
Gli automi sono tre, sviluppati nell’ambito del progetto europeo “Robot-Era”, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Dopo aver toccato la Svezia e l’Italia, con tappe a Peccioli (Pisa) e ad Ancona, la più ampia e coinvolgente sperimentazione che la robotica di servizio ricordi, condotta con utenti reali e in situazioni altrettanto reali, si è spostata a Firenze, alla residenza sanitaria assistenziale San Lorenzo. Fino a pochi giorni prima di Natale i robot, realizzati e programmati per svolgere funzioni come fare la spesa, gettare la spazzatura, comunicare a distanza con i familiari, garantire la sicurezza in casa, sono utilizzati all’interno di una struttura identica rispetto a quella che nel futuro prossimo potrebbe davvero utilizzarli e non soltanto per un periodo ampio ma definito.
Finora i test hanno offerto risultati positivi. Anche le persone anziane di Firenze hanno accettato con estrema naturalezza la presenza dei robot, hanno imparato a utilizzarli, a sentirli come presenza “amichevole”, in maniera intuitiva, instaurando un rapporto di vicinanza e addirittura, in qualche caso, perfino di una certa complicità. Grazie al progetto europeo “Robot-Era” la tecnologia e la robotica di servizio possono comibciare a fornire risposte concrete al progressivo invecchiamento della popolazione nei paesi Occidentali, garantendo la possibilità di sviluppare un innovativo sistema di welfare, dove robotica di servizio e innovazioni contribuiscono a rendere sostenibili i costi, con il vantaggio di mantenere autonomia e alta qualità di vita per le persone anziane e “fragili”.
Ogni prototipo sviluppato con “Robot-Era” è concepito per operare in differenti scenari: all’esterno, nel condominio, in casa. Il robot domestico agisce tra le mura domestiche, fornendo servizi che spaziano dalla possibilità di fare la spesa online alla raccolta della spazzatura, dal ricordare le scadenze per assumere medicinali, alla sicurezza da garantire. Il robot domestico ha un braccio meccanico che solleva fino a cinque chili, è in grado anche di spostare oggetti di uso comune. E’ anche in grado di aiutare le persone anziane a muoversi in casa, grazie a una maniglia ergonomica a cui si appoggiano; i comandi sono impartiti in maniera semplice e intuitiva, anche attraverso un joystick.
Il robot condominiale è dedicato soprattutto ai servizi di sorveglianza, mentre il robot per gli spazi esterni si muove per le strade del quartiere, in sicurezza e in autonomia, per ritirare la spesa o soltanto per accompagnare la persona anziana a fare una passeggiata, garantendole autonomia negli spostamenti e un’elevata qualità della vita. Il robot è un accompagnatore fidato: può memorizzare un itinerario impostato e ricordare la lista della spesa, inviabile anche da remoto. Una versione modificata del robot domestico è pronta per operare, sempre in fase di test, in una struttura a Orebro, in Svezia, dove è chiamata a fornire il trasporto di alimenti, di posta e di consegna della biancheria.
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