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Malattie croniche negli anziani la rivoluzione comincia in Toscana

La Regione Toscana sperimenterà da settembre a Firenze, Lucca, Empoli e Pistoia un nuovo modello di assistenza basato sui medici di famiglia e su una piattaforma 2.0

/ Redazione
Ven 8 Maggio, 2015
Anziani

Una rivoluzione copernicana? La riforma dei servizi sanitari per le malattie croniche che la Regione Toscana sta mettendo in cantiere intende averne l’ambizione. Facendo perno sui medici di famiglia e su innovazioni 2.0, la riforma tende infatti a ribaltare il rapporto strutture-utenza, piegando il sistema ai tempi e alle esigenze dei pazienti con l’intenzione di onorarli al meglio in un momento di massima fragilità e, al contempo, di aiutare le famiglie.

Si inizierà a settembre, spiega il coordinatore di area Andrea Leto nella relazione sul Piano regionale per le Demenze che presenterà il 16 maggio a Pistoia al Convegno nazionale sui Centri Diurni Alzheimer promosso dalla locale Fondazione Cassa di Risparmio. Con l’autunno si sperimenterà infatti un nuovo percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale in 4 delle 115 AFT regionali, le Aggregazioni Funzionali Territoriali, nuclei di base della assistenza sanitaria toscana.

A Firenze sarà coinvolta l’AFT di San Casciano - Tavarnelle - Barberino (Usl 10); a Pistoia quella di Pescia -  Buggiano - Uzzano - Chiesino Uzzanese (Usl 3); a Lucca la Francigena con Capannori – Porcari – Altopascio – Montecarlo (Usl 2); a Empoli l’AFT di Certaldo – Montaione – Gambassi (Usl 11).

L’ultimo ok al progetto, incluso nel documento di programmazione (DAP) 2015, viene da un accordo di collaborazione siglato in questi giorni tra Regione e Associazioni dei malati, dei Comuni (Anci) e delle Comunità montane (Uncem), le quattro Usl coinvolte nella sperimentazione e le Società della Salute di Empoli e Val di Nievole. Accordo che segue il recepimento del Piano nazionale per le Demenze e il parere incentivante del Consiglio Sanitario Regionale, l’organo di consulenza scientifica della Giunta toscana.

Nella seduta del 4 novembre scorso, il Consiglio Sanitario aveva insistito sui gravi problemi derivanti dal progressivo invecchiamento della popolazione, compreso il fatto che gli attuali 84 mila toscani con Alzheimer o demenza raddoppieranno nei prossimi 20 anni. Malattie, si legge nel verbale, “che creano bisogni personali e familiari di tale portata da rendere molto difficile organizzare le risposte”. I risultati sono ben noti: lunghe liste di attesa, risposte non sempre ottimali, migrazione dei pazienti verso altre aree, formazione di nuove liste d’attesa in un vortice ormai al limite del gestibile.

L’analisi è stata quindi recepita dal progetto regionale con l’obiettivo di ridefinire le linee guida e l’intero percorso. Tra i punti cardine dell’accordo figura la realizzazione di una piattaforma web polifunzionale. Metterà in rete medici di famiglia e specialisti che potranno così consultarsi a vicenda e svolgere numerose altre funzioni in collegamento con i vari attori del percorso. Una sezione sarà dedicata a professionisti e famiglie. Un’altra sarà gestita dalle associazioni dei familiari. Una terza sarà riservata all’e-learning e alla formazione a distanza.