Radici che non si dimenticano, storie familiari del dopoguerra ed un presente che guarda al futuro, memore e fiero di ciò che è stato il passato: questo e molto altro si legge nei diari dei "Maledetti Toscani" premiati nei giorni scorsi a Roccastrada nel corso dell'8a Giornata dei Toscani nel mondo. Sono le storie di giovani toscani residenti all'estero e dei loro nonni. Sono le storie di nipoti che hanno imparato ad amare la Toscana attraverso i racconti, gli aneddoti e la memoria dei propri familiari. Vite che sono diventate i racconti del concorso indetto dalla Regione Toscana, voluto fortemente dall'assessore Riccardo Nencini, presidente dei Toscani nel Mondo. Così, dall'Argentina, e dal Canada sono volati nel cuore della Maremma i vincitori del concorso, tre giovani che hanno emozionato la platea del teatro cittadino, dove si è svolta la cerimonia di premiazione.
Si tratta di Maria Julia Diaz Bini, Valeria Mastronardi e Davide Caruana, originari di Bagni di Lucca, Arezzo e Prato. Si tratta di giovani che sentono forte il legame con la propria terra di origine e che hanno deciso di raccontarlo, su carta. Lasciando che fossero le parole a descrivere il viaggio dell'emigrazione dei propri familiari, le difficoltà di vivere in una terra straniera, l'integrazione, quel cuore che rimane comunque legato al posto in cui si nasce. Immagini di amore – come quelle del racconto di Maria Julia, la chef argentina che ha aperto un ristorante a Buenos Aires e che ha ereditato la passione per la cucina e le ricette della tradizione pratese dalla nonna Loretta. O ancora la storia dei nonni di Valeria che si sono sposati a distanza e le traversie della famiglia di Davide Caruana, delle storie di guerra vissute in Garfagnana, della fame e la raccolta delle castagne in montagna, unico modo per sfamarsi. E poi la scelta di partire, di emigrare. Di lasciare l’amata terra toscana e attraversare l’Oceano, in quello che Caruana ha definito “Un viaggio nell’incognito”.
Tanti bei racconti insomma- veri e propri diari emotivi delle esperienze dei toscani che si sono avventurati in ogni angolo di mondo – quelli che sono stati inviati negli ultimi mesi alla Regione Toscana. Protagoniste le storie dell’emigrazione vissute attraverso le autobiografie, i ricordi, le interviste e le lettere delle famiglie dei migranti. Il concorso ha messo in palio un totale di 5 mila euro: 3 mila per il primo posto, 1500 euro a chi è arrivato secondo e 500 euro al terzo classificato.
Un compito non facile quello della giuria presieduta dal vicepresidente vicario dell’assemblea dei toscani all’estero, Nicola Cecchi e composta da esperti di giornalismo e letteratura come Gabriele Ametrano, del “Corriere Fiorentino”, Sandro Bertucelli de “La Repubblica” e Pierandrea Vanni de “La Nazione”.
I giurati hanno dovuto scegliere e selezionare tra tante interessanti opere e testimonianze. In tutto sono stati inviati, infatti, ventitré testi in risposta al bando rivolto ai giovani toscani all’estero. Il materiale in concorso è arrivato da ogni parte del globo (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Italia, Olanda, Romania, Spagna e Usa), testi scritti sia in italiano che nella lingua del paese di appartenenza. Intanto è al vaglio degli organizzatori la possibilità di pubblicare tutti i racconti – vincenti e non - in una ricca raccolta di memorie dedicata al fenomeno dell’emigrazione vissuta dalle famiglie e testimoniata in prima persona dai discendenti.
L’obiettivo è preservare e valorizzare un pezzo significativo della storia toscana. Il concorso letterario, come auspicato dall’assessore regionale Riccardo Nencini, molto probabilmente proseguirà anche il prossimo anno. “Si tratta di un’iniziativa che intendiamo sviluppare – ha spiegato l’assessore - per fissare una memoria che altrimenti rischia di andare perduta”.