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Mansi, economia alla svolta: serve legge su competitività

Il presidente di Confindustria Toscana lancia un appello al presidente della Regione Enrico Rossi: "La slow economy è una patologia"

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
È l’anno della “possibile svolta” per l’economia toscana ma la ripresa si presenta con ampi margini di disomogeneità e discontinuità: se non ci si concentra su innovazione, mercati e produttività, la svolta rischia di tradursi nella seconda fase della crisi. Questo il monito lanciato oggi dal presidente di Confindustria Toscana, Antonella Mansi, a Viareggio dove si è svolta la seconda assise di Confindustria Toscana, alla presenza della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
Secondo i dati presentati, la produzione industriale della nostra regione è aumentata del 6% nel secondo trimestre 2010: un segnale positivo anche se, come sottolinea Antonella Mansi, “si è fatta strada la consapevolezza condivisa che esiste un caso Toscana all'interno del contesto nazionale. E che la nostra crescita lenta , quella slow Economy erroneamente considerata un esempio di economia virtuosa, è invece una patologia su cui intervenire rapidamente.

La crisi ha reso evidente, che "la Toscana non è più un modello di sviluppo”. Per questo il presidente di Confindustria Toscana ha rivolto un appello direttamente al presidente della Regione, Enrico Rossi, chiedendo che l'introduzione di una legge regionale annuale per la competitività, perché “l’economia deve tornare al centro della programmazione territoriale”.

Per colpa della crisi, l'economia regionale toscana ha perso un quinto della produzione industriale e del fatturato, il 17,5% degli ordinativi interni, il 14,1% di quelli esteri, il 5% dell'occupazione. La crisi ha bruciato 4,8 miliardi, pari a un 7,35 di Pil pro capite. Questo almeno il bilancio fino al primo trimestre di quest'anno, come è stato reso noto da Antonella Mansi. “Serve una crescita più intensa, più solida, più duratura – sottolinea la presidente di Confindustria toscana – le aspettative per il prossimo trimestre sono comunque all'insegna di un cauto ottimismo”.