Via il patto di stabilità dalle spese di investimento per la manutenzione e il restauro del patrimonio culturale di proprietà pubblica. Questa la richiesta in una lettera di 80 sindaci toscani al presidente del Consiglio Matteo Renzi. La missiva, promossa dai primi cittadini di Volterra Buselli e di San Gimignano Bassi, inizia così: “Presidente, ti scriviamo in qualità di Sindaci di città o realtà storiche, culturali ed economiche importanti nel nostro Paese. Il recentissimo crollo delle mura medievali a Volterra, ma anche quelli avvenuti in altre realtà, impongono la necessità di non rassegnarsi e di volersi impegnare per la tutela del nostro patrimonio storico architettonico unico al mondo”.
I sindaci descrivono una realtà drammatica. Sono centinaia le città d'arte in Italia dove non viene fatta più alcuna manutenzione al patrimonio pubblico: “Palazzi straordinari, mura castellane, sistemi urbani di grande pregio – si legge nella lettera - non vengono più conservati a dovere ed il degrado, aggravato dall’azione degli agenti atmosferici, peggiora giorno per giorno”.
Ecco, allora, la proposta. I sindaci chiedono a Renzi di istituire un “Fondo di Patto” per il comparto degli enti locali da dedicare alla manutenzione e al restauro dei beni culturali pubblici. Con una clausola, però: che non vengano conteggiati ai fini del patto di stabilità.
“Questo – spiegano i primi cittadini - consentirebbe a molti enti locali di avviare da subito investimenti importanti sul proprio patrimonio storico culturale, senza dover mettere questi interventi in competizione con altri investimenti: questa dinamica perversa ha prodotto il risultato che, quando un Comune, per esempio, deve scegliere se intervenire su una scuola o finanziare l’ampliamento di cimitero, oppure recuperare un tratto di mura castellane, è evidente che la scelta ricade sempre sui primi due temi e non sul terzo”. Ora si attende la risposta del presidente del Consiglio.