Ambiente/ARTICOLO

Mare: coste sono in salute Punti critici all'Isola d'Elba

Questo il report di Goletta Verde che ha monitorato 18 punti del territorio sul mare. Da Marina di Carrara al Monte Argentario

/ Samuele Bartolini
Mar 10 Dicembre, 2013
Le coste toscane godono di buona salute anche se alcuni siti rimangono storicamente inquinati nonostante il territorio ad alta vocazione turistica. L'Isola d'Elba è la sorpresa in negativo. Tanto declamata come la perla dell'arcipelago toscano, presenta tre punti critici su otto comuni. Questa l'istantanea fotografata da Goletta Verde, l'imbarcazione di Legambiente dedicata al monitoraggio e all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, che ha concluso il suo giro in Toscana.

L'8 e il 9 agosto un'equipe di biologi dell'associazione ambientalista ha effettuato i campionamenti su 18 zone della costa giudicate più sensibili: dalla foce del torrente Carione a Marina di Carrara allo scolmatore dell'Arno a Calambrone, Pisa, dalla spiaggia Tre Ponti di Livorno fino a Cala Galera al Monte Argentario, Grosseto. Solo sei sono risultate fuorilegge, quattro delle quali segnate però come fortemente inquinate. Le zone segnate in rosso sono: Marina di Carrara alla foce del torrente Carione, Marina di Ronchi a Massa alla foce del canale Magliano, Marina di Salivoli a Piombino in corrispondenza dello scarico, Mola nel comune di Capoliveri all'Isola d'Elba davanti allo scarico del depuratore Vaccarelle, le Antiche Saline e la spiaggetta San Giovanni, a Portoferraio, rispettivamente in corrispodenza delle foci del fosso della Concia e del fosso di San Giovanni. L'Isola d'Elba non esce con le ossa rotta, ma poco ci manca.

La portavoce di Goletta Verde Katiuscia Eroe commenta: “L'anno scorso le criticità erano sempre le stesse. Sono legate a problemi di depurazione delle acque, perché gli impianti di depurazione delle acque sono poco adeguati e non reggono soprattutto l'aumento della popolazione con l'arrivo dei turisti d'estate”. Basterebbero pochi investimenti da parte delle amministrazioni comunali e i problemi sarebbero risolti. “L'Elba – aggiunge Umberto Mazzantini, portavoce Legambiente Arcipelago toscano – ha il 40% delle acque reflue non depurate. Poi il fosso della Concia a Portoferraio è già tanto chiamarlo corso d'acqua. Sfocia nella zona industriale e porta con sé tutti gli scarichi del paese. C'è il progetto di fare un nuovo porto, prima però quel fosso va bonificato”.

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