Nessuna epidemia di meningite in Toscana, ma un "fenomeno che riusciamo a spiegare ancora poco, e che colpisce la Toscana più delle altre regioni e più degli anni passati, in zone anche abbastanza delimitate". Così l'assessore toscano alla salute, Stefania Saccardi, ha definito la diffusione di meningococco C che ha colpito una quarantina di persone dal 2015 ad oggi, causando purtroppo anche il decesso di sei pazienti, contro la quale la Regione sta mettendo in campo nuove indagini.
"Stiamo cominciando a fare anche dei tamponi alle persone che si vaccinano, per valutare tutta la tematica dei portatori sani - spiega l'assessore Saccardi -. siamo di fronte ad attacchi molto virulenti e cerchiamo di porre l'attenzione massima nell'interesse della salute delle persone, però ancora la soluzione del vaccino è quella migliore". Secondo Saccardi, se sarà necessaria la profilassi antibiotica anche per i vaccinati "lo decideranno le aziende sanitarie sulla base della tipologia del contatto con la persona infettata: però i nostri dati ci dicono ancora oggi che la vaccinazione offre uno schermo almeno entro un raggio sui 10 anni".
Le nuove indagini sulla diffusione della meningite C in Toscana saranno di due tipi: una retrospettiva sui casi di meningococco C passati e una epidemiologica sui portatori nei territori più colpiti - che sono Empoli, Arezzo, Prato e Firenze - raffrontata con le aree dove non si sono verificati casi, oltre alla conferma delle misure di profilassi fino ad oggi attuate, e delle misure di vaccinazione.